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Matera, l’animalista Raffaella Calia: «Sinergia e confronto per trovare delle soluzioni idonee per i cinghiali»

Tiene banco a Matera la questione dei cinghiali. Come abbiamo raccontato nelle scorse ore, gli esemplari sono oramai dappertutto in città. Giovedì pomeriggio un grosso cinghiale era rimasto incastrato in una aiuola contigua a un deposito edile in via la Martella: l’animale ha scavalcato il limite dell’aiuola entrando nel deposito e creando panico tra la…

Tiene banco a Matera la questione dei cinghiali. Come abbiamo raccontato nelle scorse ore, gli esemplari sono oramai dappertutto in città. Giovedì pomeriggio un grosso cinghiale era rimasto incastrato in una aiuola contigua a un deposito edile in via la Martella: l’animale ha scavalcato il limite dell’aiuola entrando nel deposito e creando panico tra la gente. Allertati i vigili del fuoco e la polizia locale, il cinghiale si è poi rifugiato in un locale vicino. Sul posto è intervenuto un veterinario che ha provveduto a sedarlo con una pistola per portarlo via. Tra i presenti c’era anche la materana Raffaella Calia, da sempre attivista per la tutela degli animali: «Alle 13 circa ho ricevuto un video in cui si vedeva il cinghiale fermo in una zona. Ho contattato la persona che mi aveva girato il messaggio, il quale fa parte dell’Ente Nazionale Protezione Animali di Matera. Da lì, quindi, ci siamo recati sul posto insieme».

Arrivati sul luogo, «abbiamo contattato subito le autorità competenti e abbiamo aspettato che arrivassero». Immediatamente è stato sollecitato anche «l’intervento dell’Asm veterinaria e, dopo tanto tempo, è stato messo a disposizione un dottore che veniva da Pisticci. Era l’unico disponibile e in grado di poter utilizzare un’arma per addormentare l’esemplare». Ci sono stati anche dei momenti di tensione perché «sono arrivati dei cacciatori in maniera “ufficiosa”, così io insieme ad altre persone che facevano parte dell’ENPA, tra cui Mario Montemurro, Marina Bianchi, Maristella Quinto, Genny Visceglia e Imma Gaudiano ci siamo opposti a qualsiasi altro metodo per poter allontanare l’animale». Dopo una lunga attesa, con l’aiuto dei vigili del fuoco, della polizia locale e dei vigili, l’animale è stato addormentato e trasportato in un’area protetta.

C’è dunque bisogno di sinergia e confronto per trovare delle soluzioni: «Purtroppo si pensa che siano gli animali a voler essere in città, ma essi sono lì per svariati motivi di cui non sono responsabili. È necessario, invece, trovare una soluzione per tutelare gli animali e gli esseri umani, senza modalità cruente», ha poi terminato Calia.

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