Matera, infopoint sequestrato: l’imprenditore Prisco ha scritto al Prefetto Copponi

Dopo l’operazione della Polizia Locale che ha provocato il sequestro di un chiosco adibito a informazione e accoglienza turistica in via Lucana a Matera, l’imprenditore Luca Prisco ha scritto una lettera indirizzata al prefetto, Sante Copponi in cui denuncia le modalità con cui è stata eseguita l’operazione da parte degli agenti di Polizia.

Prisco ha riferito di essere stato oggetto di «ben sei controlli da parte della polizia locale e più esattamente nel periodo compreso tra agosto 2021 fino al 4 agosto 2022».

Il materano ha confessato la modalità dubbia di questi controlli: «Espletati senza un reale mandato e soprattutto portati avanti da agenti in borghese i quali irrompevano senza presentazione di tesserino identificativo. Poiché ricercavano sempre documenti differenti mi ero premunito in tutte le mie sedi lavorative di tutte le copie necessarie a riguardo e pertanto licenze attività, contratti per cartellonistica pubblicitaria, patentini da guida turistica sono stati sempre regolarmente presentati», ha affermato.

L’imprenditore ha anche evidenziato che «l’apice è avvenuto nel controllo del 25 agosto 2021». Nell’episodio alcuni agenti della polizia locale «con un fare davvero inquisitorio ma soprattutto intimidatorio, procedevano senza farsi identificare, nonostante le collaboratrici avessero chiesto in più occasioni di mostrare un documento», ha specificato ancora.

A detta di Prisco la stessa identica modalità «si è ripetuta puntuale nel riprovevole controllo del 4 agosto 2022, che ha portato al sequestro, con relativi sigilli, del manufatto di mia proprietà adibito ad infopoint. In questa circostanza il sottoscritto era presente presso la sede e purtroppo devo riconoscere che tutta la vicenda ha assunto una piega grottesca, direi al limite della democrazia».

Prisco ha infine annunciato che non si fermerà e andrà fino in fondo per comprendere tutti i dettagli «del torto subito».

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