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Matera, i diritti insegnati a misura di bambino

Il 20 novembre di 33 anni fa l’Assemblea generale dell’Onu ha ufficialmente adottato la Convenzione sui diritti del fanciullo e ha istituito la Giornata internazionale dei diritti dei bambini. Un’occasione per far conoscere ai più piccoli quali sono i loro diritti, cosa non semplice, che passa anche dalla scuola. Per la docente Brunella Angelino, responsabile…

Il 20 novembre di 33 anni fa l’Assemblea generale dell’Onu ha ufficialmente adottato la Convenzione sui diritti del fanciullo e ha istituito la Giornata internazionale dei diritti dei bambini. Un’occasione per far conoscere ai più piccoli quali sono i loro diritti, cosa non semplice, che passa anche dalla scuola. Per la docente Brunella Angelino, responsabile del plesso di via Lazazzera dell’istituto comprensivo “Giovanni Pascoli” di Matera, semplificare un discorso così complesso è possibile grazie al gioco: «Con i bambini della scuola dell’infanzia abbiamo affrontato il discorso semplificandolo grazie ad attività ludiche e di drammatizzazione, con canti e filastrocche. Abbiamo inoltre fatto capire loro che accanto ai diritti ci sono anche dei doveri. Insieme al diritto di giocare c’è il dovere di rimettere in ordine, se hai diritto ad alimentarti hai il dovere di non sprecare, e così via».
Dal canto suo Matera è una città che non abbonda di aree all’aperto dedicate ai bambini. Motivo per cui spesso le scuole “inventano” nuovi spazi destinati al gioco e alle nuove modalità di apprendimento, creando zone ludiche e sicure che non limitino i più piccoli nel perimetro delle loro aule. È il caso della «chiccoteca» all’interno del plesso, spazio che consente la socializzazione, e altri dedicati anche al gioco tecnologico.
«Trattandosi di una scuola materna, il nostro è un rapporto con le famiglie quotidiano – continua Angelino -, e questo ci consente di parlare con loro molto più di quanto si possa fare negli altri ordini scolastici. Cerchiamo di entrare in contatto con le famiglie in modo delicato, provando a conoscere i loro reali bisogni. Ciò ci consente di intervenire su quelle situazioni di disagio che a volte recepiamo attraverso i bambini, i quali trascorrono con noi molte ore nell’arco della giornata».

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