«Matera è una città a forte vocazione turistica che non si può permettere di abbassare la guardia e ridurre l’attenzione verso i propri turisti e i propri operatori economici. Ancora oggi, nonostante il paladino del turismo, ovvero l’assessore ombra Francesco Lisurici, ci chiediamo come sia possibile non ritenere necessario un assessore a tempo pieno per uno dei settori più importanti della città». È la posizione del segretario cittadino del Pd, Luigi Gravela, il quale è tornato sulla polemica che riguarda il recente periodo pasquale.
L’esponente Dem sottolinea come «il settore abbia la necessità di programmare insieme all’amministrazione il disegno e l’anima della città post pandemia e post 2019. È evidente la mancanza di dialogo». Gravela ribadisce come «la comunità abbia speso energia e tempo per disegnare una nuova immagine della città con l’intenzione di allontanare la figura di una città di “pizza e mandolino” o del mercato nella piazza centrale. Ancora oggi, invece, con questa amministrazione non si riesce a dare una missione a Matera e si preferisce l’effimero risultato (neanche troppo entusiasmante) di giornate turistiche da “mordi e fuggi” che non portano nessuna economia. E infatti gli operatori lamentano la scarsa programmazione. Questa è una città che non può vivere esclusivamente sulle eccellenze enogastronomiche della vicina Campania», aggiunge ironicamente l’esponente Dem.
È un bilancio non positivo quello tracciato da Gravela, dal momento che «non possiamo esclusivamente parlare di cattivo tempo per questo periodo di Pasqua. Cosa si è fatto nei mesi precedenti? Ma soprattutto perché non si istituisce un osservatorio turistico della città?». Per Gravela l’osservatorio è fondamentale per «consentire di studiare realmente i numeri, analizzarli e avere una valutazione oggettiva. Così finalmente si eviterebbero i toni troppo trionfalistici che servono esclusivamente ad auto compiacersi di un lavoro mai fatto».
Si deve cambiare pagina: «Serve un confronto con gli operatori locali, in maniera tale da avere una programmazione anticipata che non significa esclusivamente bandi ma qualità e servizi evitando le solite comunicazione dell’ultimo minuto che penalizzano il settore i cittadini». Infine il segretario auspica che «presto ci si possa impegnare concretamente sul tema, portando rispetto a una Capitale Europea che meriti ben altri programmi culturali».
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Di Redazione18 Novembre 2024