È ancora polemica a Matera per il clamoroso dietrofront del sindaco Domenico Bennardi, il quale dopo aver annunciato lo scorso 30 marzo la sua disponibilità a procedere con la registrazione dei figli di coppie omogenitoriali che vivono e risiedono nel comune («Sono pronto a prendermi personalmente la responsabilità per firmare gli atti anche andando contro le direttive ministeriali. L’interesse dei bambini viene prima di tutto e non possono esserci discriminazioni nei loro confronti. Da sindaco e da padre non voglio voltarmi dall’altra parte»), non ha votato a favore della mozione nella seduta del Consiglio comunale di martedì 2 maggio. A seguito delle forti polemiche dei consiglieri di opposizione, il primo cittadino è voluto intervenire sulla questione giustificando la sua scelta: «Non ho votato la mozione sulla registrazione dei figli di coppie omogenitoriali perché il 30 marzo scorso sulla questione ho preso una posizione chiara e netta, assumendomi in prima persona come ufficiale di Stato civile, la responsabilità di un atto contra legem». Dunque, nonostante sia inserito tra i cosiddetti “sindaci arcobaleno d’Italia”, che si ritroveranno il prossimo 12 maggio a Torino per mettere a punto strategie istituzionali comuni, al fine di chiedere un cambio di passo del Parlamento su questo tema, Bennardi ha ritenuto «questa mozione superflua, alla luce dell’assemblea dei sindaci arcobaleno, a cui parteciperò salvo imprevisti. Dobbiamo chiedere un provvedimento legislativo, che faccia chiarezza su questa delicata materia. Nel frattempo – ha concluso – laddove ci fosse una trasgressione e una sanzione per la mia posizione critica contro l’ordinanza, sono pronto ad assumermi personalmente questo rischio che non è un atto di Consiglio ma personale del sindaco».
Un intervento, quello di Bennardi, che ha suscitato nuove contestazioni, soprattutto da parte della consigliere comunale, Cinzia Scarciolla: «Nonostante le belle promesse pubbliche del sindaco Bennardi, con tanto di hashtag #sindaciribelli, ha prevalso l’ipocrisia di partiti sedicenti progressisti e l’ignavia di chi si rifugia nel silenzio. Ed è in questo vuoto di volontà e di visione che i progressisti segnano il passo, lasciando alle destre ampi spazi per imporre la propria visione conservatrice», ha esordito la materana.
L’esponente di Più Europa ha duramente criticato le precedenti dichiarazioni del sindaco sul «non voltarsi dall’altra parte» e sul voler «tutelare l’interesse dei bambini prima di tutto», che avevano fatto intendere come il Comune di Matera fosse pronto a portare avanti «una scelta coraggiosa». Ma questo poi non è accaduto: «L’incoerenza palesata dalla maggioranza attraverso il voto contrario in primis dei M5S, si è manifestata fragorosamente, così come quella di Verdi e Socialisti, mentre il Pd ha pensato invece di abbandonare l’aula, per di non prendere posizione o forse per non contrariare il sindaco. Se tutte le forze teoricamente progressiste avessero tenuto fede alle loro posizioni nazionali, e se il sindaco avesse confermato nei fatti le sue promesse, oggi Matera avrebbe segnato un punto importante contro ogni forma di discriminazione, soprattutto quelle perpetuate a danno dei bambini. Purtroppo la ribellione di cui parlava Bennardi è rimasta solo un annuncio sui social», ha poi concluso la consigliera Scarciolla.
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Di Flavia Di Maio24 Novembre 2024