Matera, c’è tanta incertezza sul futuro della “Cava del Sole”

Quale futuro per la Cava del Sole di Matera? Un fiore all’occhiello della Città dei Sassi su cui rimane ancora grande incertezza. Una struttura preziosa per la comunità, in quanto attualmente rappresenta anche l’unico contenitore in grado di accogliere eventi di rilievo nella Capitale Europea della Cultura per il 2019.

Nonostante l’entusiasmante successo ottenuto con il Sonic Park Matera, che ha infiammato l’estate delle principali regioni del Mezzogiorno, tutto tace sulla stagione 2023, dal momento che a fine mese scade la gestione con gli attuali concessionari.

Sul tema è intervenuto anche Michele Martulli, vice presidente Fiavet Campania-Basilicata e delegato del sindacato provinciale operatori turistici della Confcommercio di Matera che ritiene «paradossale» il fatto che non si sappia ancora nulla in merito. «Nel nostro territorio serve programmazione, in maniera tale da assumere decisioni in netto anticipo per ottenere vantaggio competitivo sui competitors. Invece ci scontriamo sempre con la solita burocrazia che frena e arresta la nostra crescita. Se perdessimo una fortuna come la Cava del Sole, non avremmo più la possibilità di accogliere grandi eventi. La città è pronta per iniziative di questo calibro». Da qui l’invito «a tutti gli interessati a farsi un esame di coscienza e fare un passo indietro per il bene della comunità. Bisogna far proseguire ciò che è stato creato in occasione di Matera 2019». L’appello è preciso anche nei riguardi dell’amministrazione, a cui si suggerisce di «procedere anche con la ristrutturazione della Grotta del Sole, elemento attrattivo della zona».

Il dibattito è acceso in città. Anche l’ex assessore Giuseppe Tragni ha espresso la sua opinione: «L’estate 2022 è andata troppo bene per Matera, bisognava fermarla. Se la Regione Basilicata e il Comune di Matera non si svegliano, possiamo organizzare il funerale di Matera 2019», ha esordito il materano.

Tragni ha ribadito come «in genere tra dicembre e gennaio si perfezionano i contratti con le agenzie degli artisti e si pubblicano le date per le vendite. Dunque Matera è tremendamente in ritardo». L’esponente del Pd ha quindi evidenziato come «probabilmente a breve inizieranno le fasi di trasloco e di consegna del bene al Comune. Tutto ciò vuol dire chiudere un luogo che ci invidiano in tanti, chiudere un luogo simbolo di Matera 2019. Tutto ciò vuol dire tornare indietro di molti anni», ha chiosato tristemente.

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