È stato realizzato con un occhio attento all’inclusione il parco “Teresa Vezzoso”, nel quadrante nord della città. A dirlo è il Psi di Matera, che parla del restyling dell’area intitolata all’insegnante materana come uno degli «interventi concretizzati in un anno notevolmente operativo dall’Assessorato alle Opere Pubbliche del Comune di Matera, guidato dall’ingegner Sante Lomurno, e volti al rilancio strutturale del territorio cittadino avvalorando le specificità e le connotazioni storiche che, per vocazione, lo caratterizzano». Connotazioni storiche la cui conservazione passa anche dal mantenimento di parte del vecchio uliveto recintato da un muro a secco che occupava l’area, presente oggi solo in parte perché demolito anni fa per favorire i lavori di allargamento di via Gravina. Ad oggi, sottolinea il Psi, il parco presenta due ingressi: «Il primo sul lato nord, costituito da una cancellata in ferro contenuta tra due colonne in muratura di tufo, e l’altro sul lato sud, ottenuto attraverso il restauro del vecchio manufatto di accesso all’uliveto costituito da una piccola costruzione in muratura di tufo con volta a botte». Per i socialisti materani è un esempio di lavoro «analitico, meticoloso ed importante» che va a riprendere un’attività bloccata da tempo di recupero del muro a secco, risalente al 1863 e valorizzato come secondo accesso e con la realizzazione di un vialetto perimetrale e uno di collegamento tra i due ingressi; ancora, il posizionamento di lampade a led e l’introduzione di un’area giochi con panchine, una fontanella e cestini per i rifiuti: «Ha reso il Parco un luogo perfettamente rispondente all’esigenza di rendere la Città a misura di tutti, sempre più verde, accessibile e sostenibile. Un nuovo spazio – prosegue il Psi – a disposizione della collettività parte di un progetto di riqualificazione urbana lungimirante ed improntato agli obiettivi dell’inclusione, dell’aggregazione e della condivisione atti a garantire un punto di ritrovo dove bambini, ragazzi, adulti ed anziani possono trattenersi e stare insieme nel quotidiano».
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Di Redazione24 Novembre 2024
