Libri “in bilico” nei Sassi tra crisi di carta ed energia

Che sorte hanno i libri in tempi di crisi? Durante i lockdown imposti dalla pandemia, le librerie sono state lasciate aperte accanto a farmacie, edicole e supermercati. I libri sono stati considerati beni di prima necessità, al punto che sull’autocertificazione (ve le ricordate?), recarsi in libreria era considerata una motivazione valida. Un modo diverso di viaggiare pur stando fermi, un salvagente per la serenità e un antidoto alla reclusione forzata e al tempo che passava lento.

Oggi all’emergenza epidemiologica si sono aggiunte nuove problematiche importanti, ma le librerie materane “tengono”. Luoghi di incontro, di presentazioni letterarie e di scoperta di capolavori vecchi e nuovi, anche su questo settore però si allungano le ombre della crisi internazionale e dell’impennata dei costi energetici. Per librerie che devono restare aperte, naturalmente, a luci accese e a scaffali pieni. Aspetti minacciati dall’impennata dei costi che mina il settore, a cominciare dalla carta: «Il costo dell’energia a questi livelli impatta sul tutto il mondo dell’editoria – dichiara Massimo Di Giulio, titolare dell’omonima libreria di Matera -, senza contare un grave problema che da inizio anno sta assillando le case editrici e cioè l’approvvigionamento di carta che sta diventando sempre più difficile per l’Italia che ne importa la gran parte dall’estero». Una questione seria, per quanto in termini di clienti che in libreria continuano a entrare «siamo sugli standard abituali, pur considerando che in questo periodo la libreria è frequentata anche per i libri scolastici», aggiunge. E per quanto riguarda i prezzi al pubblico dei libri, definisce «moderato» l’incremento, nonostante l’aumento inevitabile dei costi di gestione. Nessun calo evidente nell’acquisto dei libri, dunque; tuttavia per Di Giulio, a fronte dei rincari, «le prospettive anche per il nostro settore non sono delle più rosee».

Ma quello autunnale è un periodo ideale per la lettura, fatto di «un pubblico più attento e voglioso di approfondire gli aspetti storico/culturali inerenti Matera»: a dirlo è Antonio Sacco, che dalle vetrine della sua libreria in centro, la Mondadori Bookstore, ha un quadro chiaro dell’aria che tira in città. Il potere (e il desiderio) di acquisto dei lettori e delle lettrici è però frenato dall’incertezza per il futuro: «L’evidente disagio che si crea a livello sociale si ripercuote sulla possibilità di acquisto dei cittadini, meno propensi a spendere in un bene non ritenuto di prima necessità», sottolinea Sacco, e aggiunge: «Non dimentichiamo che l’Italia è uno dei Paesi europei in cui si legge meno, e la Basilicata la regione in cui si legge meno d’Italia».

Senza macchinari particolari, ma limitatamente all’illuminazione, i consumi elettrici sono ridotti, ma resta la questione della difficoltà a trovare la materia prima: «Le conseguenze sono economicamente pesanti, purtroppo possiamo fare poco o nulla per ridurre i costi», dichiara Marilina Giannatelli, che insieme alla sorella Chiara è titolare di “The Sassibook store”e della casa editrice “Edizioni Giannatelli”: «I costi impazziti della carta hanno modificato la programmazione del nostro lavoro, se prima si poteva preventivare un budget annuale da investire, ora si ragiona su periodi più brevi da uno a tre mesi». A questo si aggiunge la rimodulazione dei prezzi di copertina che è, come sottolinea ancora Giannatelli: «Un deterrente ulteriore per i lettori occasionali, mentre i lettori “forti” che amano il cartaceo per ora non hanno sostanzialmente ridotto i loro acquisti. Nell’ultimo periodo abbiamo rilevato che alcune note case editrici hanno riprezzato dei titoli pubblicati negli anni passati».

L’autunno dunque per il momento risponde e legge bene, inseguendo agosto, mese nel quale si toccano vette superate solo dal periodo di Natale. Lo sottolinea Nicola Tamburrino, la cui storica Libreria dell’Arco diviene crocevia di incontri di chi arriva anche dall’altra parte del mondo e sceglie un libro per ricordare Matera: «Ho scaffali in lingua straniera, con libri anche sulla città, ma la frequenza delle visite quest’anno è veramente incoraggiante. C’è chi compra in lingua, ma anche in italiano». Una famiglia americana riparte con “La profezia dell’armadillo” di Zerocalcare in valigia, altri con libri su Matera che dal vivo toglie il fiato, anche se oltreoceano credono di sapere cosa aspettarsi per via della ribalta cinematografica: «Comprano soprattutto in lingua ma a volte, magari come regalo, anche in italiano. Il confronto è molto bello e stimolante, al di là di quello sui libri, è interessante anche per avere un punto di vista diverso per lo sguardo che ha chi arriva da fuori, totalmente alieno rispetto al nostro». Tamburrino ricorda però come la crisi tocchi anche il settore dell’editoria, soprattutto per quel che riguarda certi periodi dell’anno e autori e autrici che “tirano di più”: «I libri che escono tra metà ottobre e metà novembre costituiscono il 50% delle uscite dell’anno. Chiaramente è tutto finalizzato alle vendite di Natale. Questo in periodo di pace». Cita ad esempio alcuni autori non da poco, come Vasilij Grossmann e Anna Politkvoskaja, riandati in stampa a spron battuto a seguito dell’inizio del conflitto russo-ucraino e diventati difficili da reperire (e ristampare) a causa della crisi della carta. «Con i rincari e la crisi delle materie prime, è tutto da vedere – prosegue -.Le singole attività scelgono come muoversi, tenendo presente che se un determinato libro vuoi venderlo a Natale, potresti non poter venderlo ora; oppure, se l’uscita è prevista per fine ottobre, devi fare un rifornimento maggiore o rischi di non averlo. In autunno escono tutti i “big”, ma in questo momento l’editoria è in forte crisi, e quindi le ristampe (e i rifornimenti di noi librai) sono a rischio». Per chi a Natale regala libri, dunque, è già il momento di fare un salto in libreria.

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