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L’appello del PD Matera: «Non disperdiamo i valori del progetto Matera 2019»

Il 17 ottobre 2014 rappresenterà per sempre una data storica per la comunità materana. In una gremita Piazza San Giovanni, la cittadinanza attendeva il verdetto finale relativo alla designazione della nuova Capitale Europea della Cultura per il 2019. In collegamento remoto sul maxischermo in piazza, l’allora ministro della Cultura, Dario Franceschini proclamava Matera come la…

Il 17 ottobre 2014 rappresenterà per sempre una data storica per la comunità materana. In una gremita Piazza San Giovanni, la cittadinanza attendeva il verdetto finale relativo alla designazione della nuova Capitale Europea della Cultura per il 2019. In collegamento remoto sul maxischermo in piazza, l’allora ministro della Cultura, Dario Franceschini proclamava Matera come la vincitrice del prestigioso riconoscimento. Da lì iniziava lo splendido percorso che ha consolidato la crescita della Città dei Sassi a livello internazionale con tutti i benefici che sono seguiti. Oggi, purtroppo, la Fondazione Matera-Basilicata 2019 cerca di ripartire dopo l’arresto subito a causa del Covid-19 e delle crisi internazionali, ma anche e soprattutto della politica locale che non ha saputo dare il giusto supporto.

Il Pd di Matera ha voluto celebrare la ricorrenza, organizzando ieri alle ore 17.48 in piazza San Giovanni un sit-in sul tema “Il 2019 non è mai finito: Matera Open Future” al fine di discutere e sul futuro della Fondazione e della città.

«Sono passati 8 anni da quel fantastico 17 ottobre 2014. In questi anni la città di Matera è stata al centro del dibattito culturale di tutto il mondo ed è diventato un esempio di riscatto del mezzogiorno. Un progetto che ha condizionato in maniera positiva provocando dei processi virtuosi che hanno migliorato la nostra città e l’intera regione», ha esordito il segretario cittadino, Luigi Gravela. Per il materano è stata «una spinta progettuale, ideale ed emotiva che si è fermata. E non è giusto.  Per questo ci siamo incontrati ieri in quella stessa piazza, per cercare di riprendere il filo del discorso e per cercare di capitalizzare quello che di buono c’è stato.  Non può finire così, ne va del nostro futuro. Ne va del futuro del mezzogiorno», ha poi aggiunto.

Dello stesso avviso il consigliere regionale PD, Roberto Cifarelli: «Dopo il 2019 la città e la regione hanno vissuto sulla rendita di quanto costruito fino a quel momento. In questo contesto, con tre anni di ritardo, la ripartenza della Fondazione e la sua nuova governance rappresentano quel barlume di speranza che la cosiddetta legacy possa ritrovarsi». Nei mesi scorsi, il capogruppo regionale ha evidenziato l’urgenza di attribuire una nuova missione alla struttura, «per un nuovo progetto che faccia mantenere l’elevato posizionamento internazionale della città e rilanci Matera e la Basilicata quale ponte tra l’Europa ed il Mediterraneo», ha specificato.

Sul tema è intervenuto anche l’onorevole eletto il 25 settembre, Enzo Amendola: «La proclamazione è stata un grande orgoglio per i lucani e per l’Italia, una svolta per il territorio. Nonostante la volontà dei materani quella spinta si sta esaurendo. Regione assente, zero programmazione. Noi non ci arrendiamo. Il Sud merita di più», ha commentato.

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