Ore decisive tra incontri, chiamate e appuntamenti fino a tarda sera nella città dei Sassi. Il motivo? Valutare e comprendere come si possa portare avanti un progetto politico che include tanti (forse troppi) obiettivi da parte di numerosi soggetti coinvolti. Domenico Bennardi ha sicuramente spiazzato tutti con la sua scelta di venerdì sera relativa all’azzeramento della giunta. Dall’altra parte, però, l’assenza di “Campo Democratico” in Consiglio ha imbarazzato la maggioranza Bennardi, dal momento che l’inaspettata decisione non ha consentito di avere il numero legale in aula e procedere con i lavori. È una prova di forza, oramai, dove ognuno vede esclusivamente le sue priorità: chi vuole dare risposte al territorio, chi non condivide più l’operato del sindaco, chi vuole cambiare rotta e chi vuole fare campagna elettorale per le prossime elezioni regionali. Tante teste di diversi schieramenti che ora giocano in maniera individuale la propria partita e cercano di finalizzare al meglio le proprie chances per le nuove tappe politiche. M5s, Campo Democratico, Psi, Verdi e Gruppo misto sono i principali attori che hanno creato l’impasse che, ad oggi, blocca ancora la partenza del Bennardi-ter. L’ago della bilancia è rappresentato dalla carica della presidenza del Consiglio che ha portato alla rottura finale nell’asse Bennardi-Santochirico (regia di Campo Democratico): il primo cerca di difendere l’attuale presidente Antonio Materdomini (nonostante l’accordo di un cambio al vertice a metà mandato) e il secondo che caldeggia la candidatura dell’attuale consigliera Maria Cristina Visaggi (Campo Democratico). Sullo sfondo ogni partito indica il proprio assessore con i Verdi che confermano Giuseppe Digilio (che oramai guarda alle regionali), il consigliere Biagio Iosca che ha indicato l’assessora Lucia Gaudiano e il PSI che insiste per mantenere i due assessori con la conferma di Sante Lomurno e l’ingresso di Valeriano Delicio (sostituzione che ha creato una spaccatura con l’attuale assessore Michelangelo Ferrara, fedelissimo del primo cittadino, il quale ora non vede di buon occhio la candidatura di Delicio per le prossime elezioni regionali). Così l’avvocato Santochirico ha alzato il tiro chiedendo due assessorati e la presidenza (Campo democratico conta su tre consiglieri, è il secondo gruppo della coalizione in termini numerici), con nessun alleato disposto a cedere il proprio assessorato. Il presidente Materdomini non ha intenzione di lasciare il proprio ruolo e così anche il neo ingresso del “leghista” Lisurici (con l’indicazione dell’attuale assessora Tiziana D’Oppido come prossima assessora al Turismo) è servito a poco. Nessuno vuole fare un passo indietro, allora quali possono essere le soluzioni? La prima è aprire al Pd, scaricando Campo Democratico. Ma in questo caso fonti vicino al partito assicurano che non c’è alcuna possibilità di sostegno in forma diretta o indiretta. La seconda ipotesi coinvolge un volto conosciuto della politica, Giovanni Scarola, che potrebbe assumere un ruolo di primo piano (in vista delle regionali con Azione), in quanto alle scorse elezioni comunali ha sostenuto la coppia forzista Violetto-Loschiavo e che, in un colpo solo, potrebbe assicurare un ruolo da assessore all’avvocatessa Violetto che libererebbe il proprio posto in Consiglio proprio a Lucio Loschiavo. Un’operazione ambiziosa, magari proprio per Azione che potrebbe garantire così due consiglieri (Iosca-Loschiavo) e un’assessora (Gaudiano o Violetto). Ma anche in questo caso sembrerebbe pura fantasia, dal momento che telefonicamente la consigliera Violetto ci ha escluso nel modo più assoluto questa opportunità. Allora qual è la soluzione per Bennardi? Attualmente sono tre le piste in piedi: la prima vede la possibilità di convincere qualche altro consigliere di opposizione ad aderire al progetto, ma ci vorrebbe almeno una coppia, quindi pista difficile da percorrere; la seconda prevede un passo indietro di Materdomini che, a questo punto, metterebbe a rischio anche la possibilità di lavorare in vista delle regionali; la terza vede un’azione forte del sindaco, che dovrebbe operare con una giunta costituita da “tecnici”, mettendo la politica da parte. Una prova di coraggio, dettata dall’interesse unico di lavorare per il bene comune e che si appella alla responsabilità di tutti i consiglieri di maggioranza. L’unico dato che si sta approfondendo, in queste ore, è legato al patto di ferro tra Santochirico e i due consiglieri Michele Paterino e Franco Di Lecce: non si esclude una sorpresa delle ultime ore con un appoggio incondizionato dei consiglieri (magari con un assessorato?) a prescindere dalle indicazioni dell’avvocato Santochirico. Riflessioni in corso per Bennardi, il quale cerca di ricucire presto una ferita che rischia di non rimarginarsi: la tempestività sarà fondamentale per l’esito dell’operazione.