Il ministro Tajani a Matera: «La Rai deve cambiare ma no al taglio del canone»

«La Rai deve cambiare, domani ci sono gli Stati generali del servizio pubblico, dobbiamo guardare al futuro». Ad affermarlo è il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenuto stamattina a Matera dove ha presieduto la sessione istituzionale degli Stati generali della Diplomazia culturale.

Riferendosi alla tv di Stato, il ministro ha affermato che «naturalmente con le norme attuali si eleggeranno i vertici. Stiano andando, credo, nella giusta direzione per far sì che il servizio pubblico possa essere uno strumento per la crescita, ma sia anche uno strumento per far conoscere l’Italia nel mondo». Per questo motivo, ha aggiunto Tajani, «credo che non si debba abbassare il canone della Rai: abbiamo bisogno di continuare a essere presenti sul palcoscenico internazionale con i nostri corrispondenti Rai e con le trasmissioni che vanno a rinforzare il ricordo del paese natale per tanti italiani che vivono all’estero».

Parlando ai direttori degli Istituti italiani di cultura, riunitisi a Matera, il ministro degli Esteri ha sottolineato che è proprio attraverso la cultura che «possiamo rinforzare la nostra posizione nel mondo. Vorrei – ha detto – che voi tornaste nelle vostre città avendo linee guida per operare in modo migliore, e utilizzare la nostra cultura per far ricordare che siamo una grande potenza culturale, ma anche come strumento di diplomazia».

Tajani ha sottolineato che «per il prossimo anno vorrei fosse dato impulso alla presenza dell’Italia con iniziative della diplomazia culturale, ma anche con le celebrazioni dei 2.500 anni di Napoli, e la settimana dell’italofonia, che riunisca tutti paesi italofoni, non solo dove è lingua ufficiale, ma anche quelli dove l’italiano è molto parlato: Malta, Albania, Balcani, Brasile, Argentina, così che la nostra lingua sia strumento di pace, diplomazia, amicizia. Così come vogliamo fare la settimana del cinema italiano, per far conoscere nel mondo il cinema italiano, per il quale non facciamo abbastanza. Vorrei cominciaste a riflettere a come poter presentare il nostro cinema, non solo quello attuale, ma anche quello dal dopoguerra a oggi, dobbiamo lavorarci intensamente. Da domani – ha infine spiegato – sarò in Cina con il presidente della Repubblica, Paese con il quale, nonostante le differenze, abbiamo un legame culturale forte, da Marco Polo a padre Matteo Ricci, gli unici stranieri rappresentati al Museo del millennio a Pechino».

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