Fials Matera scrive alla Procura per analizzare il caso del direttore generale Asm

«Verificare la sussistenza dei requisiti di permanenza del dg Asm o se, in qualche modo, possa configurarsi un danno erariale, considerato che la Regione Basilicata non ha reso noto il verbale della Task Force inviata per verificare la situazione e non ha mai ammesso di aver sottofinanziato l’Asm di Matera». È questo il sunto della nota inviata dai segretari Fials Matera alla Procura della Corte dei Conti.

I segretari Gianni Sciannarella e Marco Bigherati hanno ribadito come con deliberazione n. 937 del 31/12/2022 il direttore generale della Asm di Matera ha adottato con notevole ritardo, rispetto ai termini fissati dalla legge (31/05/2022), il bilancio consuntivo relativo all’anno 2021. Il risultato della gestione economica dell’anno 2021 evidenzia uno squilibrio di bilancio pari a euro 2.302.770. «Tale risultato negativo comporta delle automatiche conseguenze per il management aziendale così come previste dalle norme vigenti e dalle clausole del contratto sottoscritto tra la Regione Basilicata e il direttore Generale dell’Asm». Infatti l’articolo 9 del suddetto contratto recita: “Nell’ipotesi in cui l’equilibrio economico non venga assicurato in sede di approvazione di bilancio preventivo o consuntivo, nel rispetto dell’art.31 della LR  34/1994 e smi, il Direttore generale decade automaticamente dall’incarico”.

Da qui l’accusa dei segretari: «L’Asm di Matera, allo stato attuale, opera in una condizione di palese violazione di legge, con risvolti non trascurabili sotto il profilo della legittimità degli atto che continua a porre in essere in mancanza di una legittimazione ad esercitare la funzione dirigenziale». Pertanto Fials Matera ha chiesto alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Potenza di verificare la sussistenza dei requisiti di permanenza nelle funzioni di direttore generale per la dottoressa Pulvirenti, la quale «dal 21/03/2021, ininterrottamente, ha esercitato le funzioni prima di Commissario con i poteri di direttore generale e successivamente di direttore generale presso l’Azienda determinando, durante tale esercizio finanziario, uno squilibrio di bilancio con possibili ripercussioni sotto il profilo del danno erariale». I due lucani hanno infine sottolineato come non siano efficaci le giustificazioni del dg, inserite nella relazione al bilancio circa «una maldestra operazione che addebita al suo datore di lavoro, la Giunta Regionale, di averle sottratto senza alcuna giustificazione le risorse necessarie per conseguire l’equilibrio di bilancio».

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