«A chi potrebbe dare concretamente fastidio il Consorzio per lo sviluppo industriale di Matera?». A porre la questione è il consigliere di Matera Civica Pasquale Doria, che si interroga sull’opportunità di «depotenziare ulteriormente un territorio attratto dall’innegabile dinamismo della Dorsale Adriatica», riferendosi all’ipotesi di smantellamento del Consorzio che, ricorda Doria, «fino a prova contraria mantiene funzioni non certo di poco conto. Ovvero, promuovere lo sviluppo economico delle imprese, in particolare di quelle operanti in specifici settori industriali o geografici. In generale – prosegue il consigliere -, è chiamato a svolgere un ruolo importante nel sostenere la crescita economica e l’innovazione, fornendo servizi di supporto alle attività produttive, promuovendo la formazione e la ricerca e, ove richiesto, organizzando eventi e fiere commerciali e collaborando con le autorità locali e regionali per creare un ambiente favorevole alle attività imprenditoriali». L’incertezza della sua sorte per Doria risulta condivisa da quella di altri punti di riferimento del tessuto imprenditoriale cittadino, come la Camera di Commercio («declassata – afferma Doria – a meno di uno sportello dove non c’è nessuno che può dare ascolto a cittadini frastornati e profondamente delusi»), fino ad arrivare ad altri presidi territoriali «in costante indebolimento», come l’ospedale di Matera. E se, per il consigliere, è «importante sottolineare che i Consorzi di sviluppo industriale devono operare in modo trasparente», sapendo adattarsi «ai cambiamenti dei mercati e alle esigenze delle imprese», a Matera lo si può fare in quello che Doria definisce «un clima sicuramente difficile, ma non certo gravato da debiti». E conclude: «Lo spopolamento della Regione, per non evitare questioni cruciali, potrebbe trarre più benefici da processi di redistribuzione, molto meno da torsioni accentratrici da basso impero. Speriamo che la politica locale non rimanga muto spettatore».