Continua la polemica a Matera sulla vicenda che coinvolge il consigliere comunale e presidente della Commissione Cultura del Comune, Nicola Stifano, il quale è accusato della «condivisione di contenuti social intrisi di misoginia e sessismo».
Dopo le forti contestazioni dei consiglieri comunali di opposizione, tra cui Cinzia Scarciolla, Milena Tosti, Imma Milia Parisi, Pasquale Doria e Liborio Nicoletti, e la nota del Partito Democratico di Matera, stavolta è il turno del Soroptimist Matera Club che interviene con una nota: «Abbiamo appreso da alcuni articoli della stampa locale della denuncia contro il consigliere comunale Nicola Stifano (M5S) che, condividendo un video sul proprio profilo social, elogiava di fatto le espressioni gravemente offensive che un cittadino rivolgeva alle donne materane, colpevoli, sembra, della protesta contro l’inatteso incremento del costo della mensa scolastica a carico delle famiglie», ha esordito l’associazione materana che poi ha aggiunto: «È sorprendente constatare che a distanza di poco tempo il consigliere – non soddisfatto delle polemiche generate da un suo infelice intervento in occasione del Consiglio Comunale del 30 aprile 2021, nel corso del quale si era impegnato nel tentativo di dimostrare l’inesistenza di una violenza di genere – possa trovarsi nella medesima imbarazzante situazione aderendo pubblicamente attraverso il suo profilo social a quanto sostenuto con un linguaggio volgare e violento verso donne e madri».
Pertanto il Soroptmist Club Matera condanna l’accaduto, si oppone a qualsiasi forma di violenza e discriminazione di genere rivendicando che nelle istituzioni soprattutto vengano garantite politiche a tutela delle donne, delle famiglie e azioni di contrasto e di condanna di forme di violenza anche solo verbale. «Si chiede anche all’amministrazione comunale, sindaco, assessori e consiglieri che su questo argomento si faccia chiarezza in maniera netta. È inaccettabile che su questi temi ci possano essere incertezze. Qual è la posizione della città sulle politiche delle pari opportunità e della tutela della donna?».
