Basilicata, la replica di Andrisani (Aned) all’Azienda Sanitaria Locale di Matera: «Si appellano solo a dei cavilli»

«La scandalosa vicenda che riguarda il trasporto dei dializzati, ai quali è giunta l’ingiunzione di pagamento dal Tribunale di Matera, per decreto ingiuntivo presentato dall’agenzia “Di.ma”, sta assumendo connotati grotteschi». Questa la replica del segretario Aned Basilicata, Donato Andrisani, il quale ha risposto alla nota stampa diffusa dall’Asm. Il materano sperava in soluzioni concrete e condivise che potessero rassicurare i pazienti che da settimane vivono in uno stato di ulteriore ansia e agitazione, invece «leggiamo un comunicato congiunto in cui Asm e Di.ma fanno sfoggio di cavilli, sottigliezze e giustificazioni insensate».

Il conflitto nasce, come specificato da Aned, dalla richiesta da parte di “Di.ma” (incaricata dall’azienda sanitaria di Matera al trasporto di una trentina di dializzati) relativa al rimborso delle spese sostenute per il trasporto dei pazienti effettuato dal mese di dicembre 2021 al mese di luglio 2022 per un ammontare di circa 12mila euro, oltre gli interessi legali e tutte le spese di procedura.

Le ingiunzioni di pagamento recapitate ai dializzati dell’ospedale “Madonna delle Grazie” dovrebbe essere un «rimborso di fatto spettante all’Asm come previsto da protocollo d’intesa sottoscritto nel 2016 e da norme nazionali e regionali», ha specificato l’associazione che ha aggiunto: «La motivazione sarebbe da ricercare nelle inadempienze di alcuni funzionari Asm, che non avrebbero ancora saldato quanto dovuto dalla stessa Asm alla ditta». Aned quindi ha ribadito la propria posizione chiarendo: «Nel protocollo, azienda e trasportatori, hanno stabilito di intestare le fatture direttamente ai pazienti all’insaputa degli stessi. Infatti i pazienti non hanno mai ricevuto copia delle fatture emesse né, a tutt’oggi, nessun rimborso spese viaggio in quanto l’azienda sanitaria di Matera provvedeva al pagamento diretto verso gli operatori del servizio».

«Asm e Dima, finora in contrasto – ha osservato Giuseppe Vanacore, presidente nazionale dell’Aned – si presentano uniti per attaccare la nostra associazione, medaglia d’oro al valor civile della sanità pubblica, che da 50 anni si batte al fianco dei pazienti e sostiene il Servizio Sanitario Nazionale. Ora miracolosamente pacificati sostengono di aver agevolato i pazienti. Al contrario li hanno danneggiati costringendoli a trascorrere un brutto Natale, e ancora oggi non sanno cosa gli aspetta per il futuro». Anche Pasquale Scarmozzino, vicesegretario nazionale e coordinatore delle regioni del Sud, è intervenuto sulla vicenda: «Noi abbiamo un solo obiettivo, che è quello di assicurare, come la normativa stabilisce, il trasporto gratuito a tutti i pazienti nefropatici costretti, per sopravvivere, a sottoporsi per tre giorni alla settimana alla dialisi. Ci aspettiamo il ritiro immediato da parte della Di.ma dei decreti ingiuntivi e finalmente la fine di questa odissea per i pazienti. Non siamo interessati alle polemiche, ma vogliamo risolvere i problemi che di sicuro i pazienti non hanno contribuito a creare», ha terminato.

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