«Chi ci conosce lo sa bene, gli ultimi giorni sono stati per noi molto tormentati e per nulla semplici. Anche trovare le parole, in questa tempesta di sentimenti che scuote le viscere, è per noi impresa ardua». Comincia così la lunga lettera a cura dei lucani Silvio Mostacci e Giacomo Reale, i quali hanno annunciato le loro dimissioni dal partito di Basilicata in Azione.
A detta degli ex esponenti la scelta nasce dal fatto che negli ultimi giorni «si è palesato quello che possiamo definire l’apice di una serie di scelte di difficile comprensione e in completa dissonanza con quelli che sono i valori fondativi del partito a cui abbiamo deciso di aderire e verso il quale in questi anni abbiamo sempre espresso totale e incondizionata lealtà».
Mostacci e Reale non hanno condiviso le azioni dei vertici nazionali di Azione «prima contrapporsi al PD, reo di strizzare l’occhio ai populisti, salvo poi siglare (con i nostri confederati di +Europa) un patto elettorale con il segretario Letta». Nei giorni successivi «abbiamo osservato i vertici prestare il fianco ad esponenti di estrema sinistra desiderosi di portare lo scontro più sul piano degli attacchi alla persona che su quello dei temi. In seguito abbiamo assistito inermi ad una inversione a U, comunicataci per via televisiva, che comprendeva contemporaneamente la rottura dell’accordo con il PD e della federazione con +Europa e a cui sarebbe seguita la candidatura in solitaria del partito per la quale ci è stato richiesto di attivarci per la raccolta delle firme. Poi ancora, senza alcun confronto o preavviso, ci è stato comunicato l’avvenuto accordo con Italia Viva». In ultimo, «come punto più basso toccato in questi giorni, abbiamo assistito alla composizione delle liste».
Sulle liste, i lucani hanno dichiarato che sono stati a disposizione del partito, fornendo tempestivamente i nomi di tesserate e tesserati di indubbio valore, competenza ed esperienza. Qualche giorno fa «abbiamo scoperto (amaramente), anche questa volta prima dalla stampa e poi dai vertici del partito, che nella nostra Regione Basilicata il partito Azione candida tra le proprie fila una figura totalmente esterna al partito, molto conosciuta in Basilicata, che in questi anni è stata indubbiamente la protagonista della scena politica lucana, che incarna nel modo di operare un modello ben preciso e che era stata messa da parte dal proprio partito di origine. Una persona che ha generato de facto gran parte dello stato in cui i cittadini lucani si trovano oggi».
Tutto questo è avvenuto tramite «un contatto diretto con il Segretario Regionale che ha (inspiegabilmente?) spalancato la porta del partito e steso il tappeto rosso a questo nuovo ingresso senza alcuna condivisione e confronto con la base, senza alcun rispetto verso i lucani».
In questo modo «è stato annientato a nostro avviso tutto il progetto di Azione che proponeva ai cittadini lucani e italiani un nuovo modo di fare politica. Con profonda amarezza, per quanto premesso, comunichiamo le avvenute dimissioni da Segretari Provinciali e da soci del partito politico Azione», hanno concluso.