Una sfida difficile quella del prossimo ballottaggio a Matera, per decidere chi sarà sindaco tra Antonio Nicoletti (36% di voti) che ha unito il centrodestra e Roberto Cifarelli (43%) a capo di una coalizione riformista. Il problema è che potrebbe verificarsi il caso dell’”anatra zoppa”, ovvero che se vincesse Nicoletti la sua maggioranza nell’assise cittadina sarebbe risicata. Il motivo? Le liste (9) che hanno sostenuto Cifarelli hanno già ottenuto il 50,3% di preferenze e hanno tirato molto più del candidato che si è fermato al 43%. Dato a dire il vero contro ogni previsione, dato il clima di euforia che pareva trascinasse l’aspirante primo cittadino, consigliere regionale, che ha vinto le primarie Open City, non riconosciute dai partiti. Alla domanda sulla possibilità dell’anatra zoppa in assise Cifarelli dà una risposta secca. Precisa: «Io non la temo, la devono temere i materani», ha commentato.
Matera Democratica o Pd?
Nonostante la forbice di ben 7 punti tra il sindaco e la coalizione Cifarelli porta a casa, in compenso, un altro risultato, perchè la lista più votata è stata la sua, Matera Democratica che, a Roma, riconoscono come pezzo del Pd, anche se il simbolo non c’era e, in questa campagna elettorale, il partito si è frantumato in mille pezzi e polemiche. Basti pensare che tanti hanno votato Vincenzo Santochirico (anch’egli del Pd) che si è fermato al 6,8% delle preferenze. Ma anche se entrambi i candidati, Nicoletti e Cifarelli, affermano in queste ore che non faranno accordi con nessuno per il ballottaggio, è chiaro che un certo dialogo è aperto, almeno per la parte del Pd che è in rotta con Cifarelli, ma che a fronte di una vittoria potrebbe unirsi. In fondo è accaduto così anche per Potenza.
Il no del M5 Stelle
Determinato invece a stare all’opposizione è il M5 Stelle, altro che campo largo, Domenico Bennardi ribadisce: «Sarà la nostra un’opposizione vigile, dura, ma anche costruttiva», dice, escludendo ogni apparentamento. E poi aggiunge: «I risultati ci consegnano un verdetto chiaro: il nostro progetto politico non ha fatto breccia – ha detto – e’ una sconfitta che accettiamo con rispetto, ma non senza riflessione. Un dato non puo’ passare inosservato: tanto voto disgiunto, tanti voti annullati e poi l’affluenza che continua a calare».