Pupo, all’anagrafe Enzo Ghinazzi, è tornato a cantare a Mosca, suscitando critiche simili a quelle rivolte a Al Bano per il concerto a San Pietroburgo.
La guerra in Ucraina e l’arroganza di Putin sono condannabili, ma Pupo sottolinea il potere universale della musica: abbattere confini, unire culture e trasmettere gioia.
Come accadde con Lili Marlene durante la Seconda guerra mondiale, cantata da soldati di entrambi i fronti, la musica supera lingue, bandiere e tradizioni. «La voglia di vivere, amare e divertirsi è comune a tutti gli esseri umani, russi o ucraini, francesi o tedeschi», spiega. Per Pupo, l’arte è un binario potente per diffondere pace e speranza ovunque.









