I Savoia hanno annunciato che presenteranno ricorso contro la decisione del Tribunale di Roma che ha stabilito la proprietà del cosiddetto “tesoro della Corona” in capo allo Stato italiano.
La notizia ha suscitato clamore e riaccende la controversia sulla legittima appartenenza dei preziosi custoditi nel caveau della Banca d’Italia.
La vicenda riguarda un baule contenente i gioielli che il segretario della real casa affidò all’allora governatore di Bankitalia, Luigi Einaudi, con l’indicazione di conservarli per «chi ne ha diritto». Il Tribunale ha statuito che il diritto spetta allo Stato, ma i Savoia non intendono arrendersi e se la sentenza venisse confermata anche in Corte d’Appello e Cassazione, sono pronti a rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo per rientrare in possesso dei gioielli.
La tesi dello Stato si fonda sull’interpretazione dello Statuto Albertino, secondo cui il tesoro era destinato alla famiglia reale per i suoi compiti istituzionali e, non esistendo più tali funzioni, i beni debbano essere restituiti alla Nazione.
Di parere opposto è Emanuele Filiberto di Savoia, il quale afferma che i gioielli sono di natura privata.