Ho letto una frase che mi ha profondamente colpito, capace di superare ogni cinismo su quello che spesso viene definito lo stereotipo dell’amore per la madre. È Geolier, il grande artista napoletano, che si fa portavoce di un sentimento universale.
Geolier è un grande artista e, soprattutto, un grande figlio. A sua madre a scritto: “A mia madre non posso ripagare niente. Io le devo tutto pure se le do tutti i giorni della mia vita, finché non muoio, sarebbe troppo poco. Sarebbe sempre poco“.
Quando un cantautore di questo calibro esprime un sentimento così viscerale, non richiesto ma dettato da una necessità interiore, mi rendo conto della profondità del suo legame. Geolier, il cui nome d’arte deriva dal francese per “carcere” (in riferimento al quartiere di Secondigliano, dove è nato e cresciuto), ha raggiunto il successo non prestissimo, ma grazie a un supporto costante.
I suoi genitori, in primis sua madre, lo hanno sostenuto in un contesto difficile. Talento e fortuna contano, certo, ma senza una volontà ferrea non si va da nessuna parte. E Geolier ne è la dimostrazione.