Carla Bruni, nata in una famiglia di spicco e da sempre circondata da agi – musicisti, esperti d’arte, persino la scoperta di un padre biologico anch’esso miliardario – e con una carriera da top model internazionale, si è sempre attirata un notevole livello di critiche.
Questo odio si è intensificato quando ha sposato l’allora presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy.
Oggi, qualcuno sperava in una sua crisi coniugale dopo la notizia della condanna per Sarkozy, relativa ai presunti finanziamenti libici per la campagna elettorale del 2007. Ebbene, Carla Bruni non ha minimamente lasciato il marito, come alcuni avevano forse sospettato.
Al contrario, gli è stata particolarmente vicina. Non solo: nel giorno stesso della condanna, gli ha dedicato e cantato la celebre canzone dei Beatles, “Let it be”. Come sappiamo, il testo parla di come, nei momenti più oscuri e tristi, arrivi una sorta di Madonna che dona una carezza al cuore, un messaggio di conforto e accettazione.
Al di là della simpatia o dell’antipatia personale che si possa provare per la coppia, trovo che questo gesto sia ammirevole. Nel momento più difficile del suo matrimonio, la Bruni è rimasta accanto al marito, smentendo chi ipotizzava un suo allontanamento. Credo che anche questo significhi successo: la capacità di salvare e difendere la propria famiglia.
