Dopo settimane di tensioni sull’incertezza del servizio mensa, a seguito dell’inchiesta della guardia di finanza sull’olio lampante adulterato che sarebbe stato utilizzato nelle mense dalla ditta La Fenice, il Comune ha affidato alla Ladisa Srl la gestione della refezione scolastica. La decisione è stata formalizzata con una determina di affidamento dell’appalto, del valore stimato di 139mila euro, che prevede un prezzo unitario di 5,45 euro più Iva a pasto. L’affidamento avrà durata temporanea, fino a concorrenza della soglia di legge.
Il servizio
L’affidamento è arrivato dopo la revoca della precedente gara quinquennale, annullata lo scorso agosto per mancanza di partecipazione e per la necessità di rivedere i criteri di accesso. La scelta della Ladisa, azienda barese tra i principali player nazionali nel settore della ristorazione scolastica e ospedaliera, è stata effettuata tramite procedura semplificata, interpellando due operatori economici e verificando i requisiti tecnico-professionali e finanziari.
La svolta
Se da un lato rassicura le famiglie sul proseguimento del servizio, dall’altro non le tranquillizza circa le richieste avanzate per la modifica del regolamento della Commissione mensa. La stessa Commissione, riferendosi al Comune parla di amministrazione «cieca e sorda», denunciando l’assenza di un reale coinvolgimento dei genitori. «Abbiamo chiesto trasparenza, ma ci siamo scontrati con un muro di gomma». I genitori rivendicano il diritto a un controllo pieno: accesso al centro cottura, verifica delle derrate e delle bolle di consegna, controllo dei metodi di preparazione e del trasporto.
Contestano inoltre il regolamento che limita a due controlli mensili la loro attività: «La Commissione è l’unico organo di vigilanza reale. Serve libertà operativa, non restrizioni». Preoccupazioni sono emerse anche da una pec inviata da alcuni di rappresentanti che nei giorni scorsi, quando il servizio era ancora sospeso e non affidato, hanno chiesto chiarimenti su menù, gestione delle diete speciali, modalità di distribuzione dell’acqua e condizioni dei locali destinati al consumo dei pasti. Serpeggia ancora la preoccupazione di ritrovarsi con un servizio gestito da La Fenice, oggi sotto indagine. La Commissione chiede venga definitivamente esclusa dai futuri bandi.
Le richieste
«Non accetteremo più compromessi», dice Ilario Damato presidente della Commissione mensa. Un nodo centrale resta il regolamento della Commissione, definito dai genitori «vecchio e inadeguato». Il documento è fermo al 2013 e le famiglie chiedono più poteri di vigilanza. «È inaccettabile che l’unico organo di garanzia per famiglie e bambini sia vincolato da simili paletti burocratici. Chiediamo che, prima dell’avvio del nuovo anno scolastico, il regolamento venga aggiornato: servono più membri e accesso costante alla documentazione e ai centri cottura».