Nascosta per giorni all’interno di una mansarda, ma in buone condizioni di salute. Il lieto fine sulla scomparsa di Tatiana Tramacere, la ragazza di 27 anni di Nardò di cui si erano perse le tracce lo scorso 24 novembre, è arrivata nella serata di ieri, poco dopo le 21, al termine di una giornata lunghissima, in cui notizie e colpi di scena si sono susseguiti per ore. La 27enne di origini ucraine si trovava nell’appartamento in cui vive Dragos-Ion Gheormescu, suo amico e ultimo a incontrarla prima della scomparsa verso le 19.30, al parco Raho, non molto distante da casa sua.
A dare l’annuncio del ritrovamento è stato il comandante provinciale dei carabinieri di Lecce, il colonnello Andrea Siazzu: «Tatiana è viva, sta bene e in apparenti condizioni di buona salute, stiamo lavorando per accertare se sia stata segregata o se di sia trattato di un gesto volontario». Poco dopo Tatiana è uscita da casa passando dal terrazzo e poi da un’altra casa, dove ad attenderla c’erano i sanitari del 118, che l’hanno portata in ospedale per sottoporla alle prime cure e a una visita accurata.
La svolta
Su Dragos, un ragazzo di origini romene che vive da diversi anni in Italia e lavora in un’officina, le attenzioni degli inquirenti si sono concentrate già da un paio di giorni, dopo che il suo telefono è stato sequestrato. Ieri pomeriggio il 30enne è stato accompagnato negli uffici del comando dei carabinieri in via Lupiae, dove è stato interrogato a lungo. Nelle stesse ore i carabinieri del Ris (Raggruppamento investigazioni scientifiche) hanno perquisito e scandagliato a fondo l’abitazione di Gheormescu, fino al ritrovamento della 27enne scomparsa. La notizia del ritrovamento è stata accolta da un lungo applauso dalla folla che si è radunata nei pressi dell’abitazione dove si trovava Tatiana Tramacere. Tra loro anche i genitori e il fratello Vladimir, che è scoppiato in lacrime.
Il giallo del corpo
In serata si era diffusa la notizia, poi risultata assolutamente priva di fondamento, del ritrovamento del corpo della 27enne. Una notizia che presto era rimbalzata su tv e quotidiani, provocando momenti di tensione tra le vie di Nardò. Una folla inferocita si era diretta verso casa dell’amico di Tatiana, inveendo e minacciando i suoi famigliari. A riportare la calma era stato il colonnello Siazzu, con una secca smentita. Le indagini proseguono per ricostruire spostamenti e della ragazza dal pomeriggio del 24 novembre e se sia trattato di un rapimento o di una fuga.
