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Taurisano, Consiglio comunale infuocato: attacchi e insulti all’ex assessora Valeria Carolì

L’ultimo Consiglio comunale di Taurisano resterà, con ogni probabilità, uno dei più tesi e divisivi della storia politica recente cittadina. Un’aula trasformata in arena, tra accuse incrociate, urla, interruzioni e interventi dai toni durissimi, ben lontani da quello spirito istituzionale che il luogo richiederebbe.

Il caso

Al centro del dibattito – e dello scontro – l’ex assessora Valeria Carolì, che per la prima volta ha preso posto tra i banchi dell’opposizione, dopo la sua uscita dalla maggioranza e dal Partito Democratico in seguito al caso mensa scolastica.

Le sue dichiarazioni, in particolare quella sul recente sviluppo giudiziario che vede la società «La Fenice Srl» destinataria della richiesta di rinvio a giudizio, ma anche le riflessioni sull’esito comunale delle consultazioni regionali, sono state ripetutamente interrotte da urla e insulti arrivati dai banchi della maggioranza. L’arena si è poi spostata sui social, dove in molti, condividendo il video della diretta streaming, hanno definito l’accaduto «indecoroso» e «violento», soprattutto nei toni rivolti a una donna e rappresentante istituzionale.

All’ex assessora sono state rivolte, dai banchi della maggioranza, frasi come «tappati la bocca», «acida», «rancorosa» e altro ancora. Il sindaco Luigi Guidano, che in Consiglio svolge anche il ruolo di presidente, non le ha permesso di proseguire il suo discorso.

La lite

La Carolì ha chiesto chiarezza sul servizio mensa, ricordando che per mesi l’esecutivo aveva negato procedimenti in corso a carico dell’azienda. Ora, con le famiglie riconosciute come parti lese e l’udienza preliminare fissata al marzo 2026, la vicenda torna in auge e chiama in ballo l’amministrazione comunale, che in questi mesi ha ignorato le richieste dei genitori a tal punto che la dirigente scolastica, per placare i toni, ha concesso ai genitori che non volevano usufruire del servizio mensa comunale di ritirare i propri figli per la pausa pranzo e riportarli successivamente, ma anche di poter portare il pranzo da casa, con l’autorefezione.

Non solo mensa

Ad alimentare la tensione è stato anche il confronto interno alla stessa maggioranza. Il consigliere Ciullo, rivolgendosi al collega Liuzzi, ha criticato la sua scelta politica alle regionali, accusandolo di incoerenza e arrivando perfino a contestarne la collocazione fisica in aula. Una scena che ha innescato un duro botta e risposta, con l’intervento dell’assessore Quintino Rizzello (M5S) che ha parlato di «legalità» e «coerenza politica», suscitando ulteriori reazioni e accuse di doppi standard. Non sono mancati riferimenti alla trasformazione della maggioranza, nata civica e plurale e oggi percepita da più parti come un blocco quasi monocolore PD, con gli altri gruppi ridotti a ruoli marginali.

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