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Cronaca Lecce

Tatiana Tramacere ritrovata a Nardò, Dragos: «Tra di noi affetto, non l’ho costretta a rimanere»

«Il forte sentimento reciproco tra me e Tatiana, che si è consolidato di fatto in questi giorni, non mi ha fatto ben comprendere le conseguenze, anche di natura pubblica, derivanti da questa nostra avventura che, ripeto, era di comune accordo». Lo ha detto il 30enne Dragos Iaon Gheormescu leggendo un messaggio davanti alle tv. In casa del giovane, a Nardò, è stata trovata ieri sera la 27enne Tatiana Tramacere, di cui non si avevano più notizie da undici giorni.

Dragos ha sottolineato che «ho voluto tutelare Tatiana nelle sue scelte personali di cambiare vita».

Il 30enne si è detto «profondamente rammaricato e anche alla luce della giornata di ieri e degli interventi degli organi di polizia chiedo scusa ai genitori e ai parenti di Tatiana ai militari dell’Arma e ai magistrati e a tutta la comunità di Nardò e alla signora Teresa – ha aggiunto l’uomo – e ai suoi figli proprietari della casa dove dimoro».

Gheormescu ha spiegato che «abbiamo trascorso questi undici giorni bene. Sereni. Tra di noi c’è affetto. Io non ho obbligato Tatiana a rimanere, era anche sua volontà farlo».

Il fratello di Tatiana: «Sta bene»

Il fratello della giovane, Vladimir, ha riferito che Tatiana «sta bene: ora ha bisogno di pace, serenità, tranquillità e la vicinanza della sua famiglia. Noi a lei non abbiamo fatto domande. Quando l’abbiamo trovata l’abbiamo abbracciata, e non vogliamo pressarla. Sarà lei quando se la sentirà, e quando si sarà ripresa, magari focalizzerà che adesso è ritornata a casa, a raccontarci».

Vladimir ha ringraziato «tutti i militari dell’Arma che si sono impegnati ad aiutarci, e non ci hanno mai abbandonato. Oggi – ha concluso – è una giornata di festa».

L’avvocato della famiglia Tramacere: «La Procura valuterà se ci sono reati»

Il legale della famiglia Tramacere, l’avvocato Tommaso Valente, ha spiegato che «in caserma, Dragos ha chiesto scusa ai parenti e ai magistrati, che si sono attivati per dare una formalità di indagine agli episodi denunciati. Io a lui ho consigliato di dire tutto quello che doveva dire, di riportare la verità e di essere collaborativo per dare una esatta ricostruzione di tutto quello che è avvenuto».

I giovani, ha aggiunto l’avvocato, «si sono resi conto del livello nazionale che aveva assunto la vicenda e anche delle conseguenze. Vivevano un momento di affetto, di sentimento, di innamoramento, che ha alterato il tutto. Gli originari capi di imputazione, che erano occultamento di cadavere e omicidio aggravato, sono venuti meno. Però la Procura ha gli atti d’impulso per procedere, se ci sono elementi di reato. Ieri non c’è stata contestazione», ha concluso.

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