Suor Anna Monia Alfieri, originaria di Nardò, è una figura di riferimento a livello nazionale per le politiche scolastiche e la libertà educativa. Cavaliere al merito della Repubblica, il 27 giugno ha ricevuto il prestigioso premio Mela d’Oro della fondazione Marisa Bellisario, riservato alle eccellenze femminili italiane. Il premio le è stato consegnato a Roma nella suggestiva cornice del parco archeologico del Colosseo.
L’esempio
Suor Anna Monia voleva fare il magistrato per proseguire l’opera di Falcone e Borsellino, ma ha deciso di intraprendere la strada della scuola e dell’educazione perché fortemente colpita dall’uccisione di Renata Fonte. «L’esempio della docente Renata Fonte, uccisa dalla mafia, ha esercitato da sempre su di me un fortissimo richiamo a seguire chi generosamente sacrifica la propria vita per il bene comune. Attraverso un cammino di discernimento, ho inquadrato questa innata esigenza di giustizia all’interno di un anelito universale di bene che è quello della fede in un Dio che si è fatto uomo e, con il suo sacrificio, ha riscattato l’umanità ferita di ciascuno di noi. L’incontro con Gesù Cristo ha dunque radicato ulteriormente in me il desiderio di dedicare la mia vita ai fratelli attraverso i giovani e la scuola. L’ingresso successivo in una Congregazione con carisma prettamente educativo ha rappresentato il coronamento di questo percorso, in quanto, attraverso l’approfondimento degli studi teologici, giuridici e di economia, ho potuto riflettere sulla situazione della scuola italiana e proporre al decisore politico soluzioni concrete all’ingiustizia subita dai genitori, dagli studenti e dai docenti italiani», spiega suor Anna Monia.
L’Oscar
La motivazione del premio, noto come l’Oscar delle donne, nella categoria “Religiosa”, è chiara e incisiva: «Il tuo inesauribile impegno e dedizione a favore della libertà di scelta educativa, la passione e determinazione con cui ti fai testimone del ruolo della chiesa nella società, fanno di te un esempio che merita di essere premiato e indicato come un modello». Suor Anna, sorpresa e commossa, sostiene: «Questo premio lo accetto non solo per me, ma per tutti coloro che con me hanno condiviso un cammino lungo, spesso controvento. È un riconoscimento che conferma quanto la questione della libertà educativa sia oggi finalmente al centro del dibattito pubblico». E aggiunge: «Confido che la Mela d’Oro getti una luce potente su una profonda iniquità del nostro sistema scolastico – troppo spesso regionalista, discriminatorio e dai risultati disomogenei – e che contribuisca a costruire un serio dibattito politico e istituzionale. È tempo di garantire a tutti gli studenti italiani pari dignità formativa, a prescindere dalla scuola che frequentano. Ho sempre considerato la scuola come il luogo in cui ognuno può avere l’occasione giusta per realizzarsi, come persona e come cittadino. La scuola, infatti, consente a ciascuno di realizzare un cammino di conoscenza, di se stesso e del patrimonio culturale che la civiltà umana ha costruito attraverso le generazioni. La scuola deve essere per tutti un’opportunità», sottolinea suor Anna Monia.
La trasversalità
La religiosa ha collaborato con vari ministri di estrazione politica differente e crede che sia necessaria una trasversalità politica per ottenere una scuola libera e di qualità. «Ho lavorato assieme a tutti i ministri che mi hanno onorato della loro fiducia: tra di loro ci sono figure appartenenti a culture politiche molto diverse. Siccome la scuola è il campo della trasversalità e ad essa si deve guardare con sguardo obiettivo e non inficiato dalla visione ideologica, ho ritenuto giusto dare il mio contributo indipendentemente dall’appartenenza di partito, di un ministro piuttosto che dell’altro. Ho chiesto al presidente Mattarella e alla premier Meloni di avviare il processo del cambiamento a livello istituzionale, di trovare le vie, giuridiche ed economiche, per far sì che i genitori possano scegliere per i loro figli tra una scuola pubblica statale e una scuola pubblica paritaria, a costo zero, avendo già pagato le tasse», dice suor Anna Monia.
L’individualismo
«Il più grande dramma della società di oggi è l’individualismo che porta ciascuno di noi a chiudersi in se stesso. Questa chiusura è la causa della crisi che affligge la società occidentale. Per questo ritengo che la battaglia che ognuno di noi deve portare avanti è quella contro qualsiasi forma di egoismo. La scuola è il luogo naturale per lotta contro l’individualismo, in quanto è il luogo della relazione», conclude suor Anna Monia.