In casa di un 25enne salentino è stata scoperta una sofisticata stamperia clandestina in cui venivano prodotte banconote false che venivano poi distribuite online in Italia e in altri Paesi d’Europa.
A scoprirlo sono stati i carabinieri della sezione Criptovalute del comando antifalsificazione monetaria di Roma che hanno arrestato tre persone: il 25enne di Lido Marini, nel territorio di Ugento, a casa del quale era stata allestita la stamperia; un’altra residente a Lodi e una a Padova. Una quarta persona, residente a Poggio Picenze, in provincia de L’Aquila, è invece indagata e piede libero. Per loro le accuse sono, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla produzione e distribuzione di valuta falsa e autoriciclaggio.
Dalle indagini è emerso che il gruppo stava per ampliare ulteriormente la propria attività, avendo già predisposto un innovativo macchinario di incisione laser per la produzione di monete false da 2 euro, una tecnica completamente inedita nel panorama nazionale e internazionale, evidenziano gli investigatori.
La stamperia nell’abitazione del 25 enne salentino usava apparecchiature in grado di produrre banconote false di elevatissima qualità tecnica appartenenti a tre nuove classi di contraffazione, come confermato dalle analisi svolte dal national analysis centre della Banca d’Italia.
Le indagini, avviate nel corso del 2024, sono partite dal monitoraggio sui canali Telegram dedicati alla compravendita illecita di valuta falsa, pagata anche tramite valute digitali e criptovalute. Grazie all’impiego di avanzate tecniche di analisi della blockchain, gli investigatori hanno potuto così tracciare i pagamenti effettuati dagli acquirenti, risalendo all’identità degli arrestati e all’intera rete distributiva del denaro contraffatto.
Uno dei promotori dell’organizzazione criminale è stato individuato anche grazie a una recensione rilasciata su Tripadvisor dove aveva inserito lo stesso nickname utilizzato su Telegram per vendere le banconote false. L’organizzazione criminale aveva creato un vero e proprio mercato parallelo, con spedizioni illecite individuate non soltanto in Italia ma anche verso numerosi paesi tra cui Francia, Spagna, Germania, Austria e Belgio.
Il volume d’affari stimato dell’attività illecita supererebbe i 180mila euro. Durante le perquisizioni sono state sequestrate banconote e monete false per 40mila euro, tre stampanti e un incisore laser per coniare le monete.











