«Occorre una carità politica che abbia il compito di far amare la città, il territorio e la gente». Un richiamo a «sentirsi responsabili» della casa comune, è questo il messaggio centrale dell’intervento dell’arcivescovo, Angelo Raffaele Panzetta, al termine della processione in onore dei santi patroni di Lecce Oronzo, Giusto e Fortunato.
Un momento, quello in piazza Duomo, rivolto alla comunità ecclesiale e a quella civile, nelle ore in cui si sono aperti i festeggiamenti solenni nel capoluogo salentino.
L’appello
L’invito agli amministratori della cosa pubblica è quello di «adoperarsi per essere a servizio della gente, dei cittadini e della nostra comunità», mettendo al primo posto gli altri e non se stessi. Nel suo primo discorso rivolto ai fedeli, dopo aver preso possesso della cattedra leccese, l’arcivescovo ha sottolineato l’importanza di «non cadere nel disfattismo, ma di lavorare con abnegazione perché i valori della tradizione umanistica, arricchiti da quelli cristiani, possano continuare ad essere fondamentali» in un mondo che sta vivendo un cambiamento epocale.
Per questo occorre ritrovare il senso profondo della vita umana. Infine, l’invito rivolto ad ogni leccese a vivere pienamente la festa e a incarnare con gioia e gratitudine l’esempio dei santi, perché siano giorni «non di pura evasione, ma un vero tempo di gioia caratterizzato dalla preghiera, dalla fraternità e dalla pace».