Umiliazioni, violenza e minacce. È l’incubo vissuto dai minori ospiti di una comunità educativa nel basso Salento, oggi non più operativa. Questo quanto emerge dalle indagini condotte dalla Procura di Lecce e concluse nei giorni scorsi con l’avviso a carico di quattro operatori della struttura: due educatori, di 51 e 33 anni, e due operatori socio-sanitari di 48 e 35 anni. Questi ultimi dovranno ora rispondere di maltrattamenti e lesioni personali aggravate commesse, secondo l’accusa, ai danni di tre ragazzi minorenni affetti da disturbi cognitivi e comportamentali. I fatti risalgono all’arco temporale compreso tra il 2021 e il 2022.
Dalle carte emergerebbe una quotidianità fatta di costante paura e violenza. In un’occasione, uno degli ospiti sarebbe persino finito al pronto soccorso del Vito Fazzi di Lecce. Sembra che in altri casi i giovani siano stati colpiti con oggetti di legno o frustati. Tra le accuse più gravi, quella di aver provocato una cicatrice da ustione a uno dei ragazzi premendogli una pentola bollente sull’avambraccio. A ciò si aggiungerebbero le minacce, gli abusi e gli insulti.
Gli investigatori avrebbero anche analizzato i telefoni degli indagati, dai quali sarebbero emersi messaggi scambiati tra gli operatori ritenuti inequivocabili. Questi ultimi hanno ora a disposizione 20 giorni di tempo per presentare le proprie memorie difensive o chiedere di essere ascoltati.
