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Regionali in Puglia: dopo la fuga in avanti di Mellone, Poli: «Uniti vinciamo» – L’INTERVISTA

L’onorevole Adriana Poli Bortone, sindaco di Lecce è l’esempio lampante di come in politica i pronostici si possano ribaltare e di come l’effetto sorpresa possa avere presa sull’elettorato. Come è noto nelle elezioni comunali di Lecce il candidato del centrosinistra Carlo Salvemini sostenuto dal centrosinistra e dal Movimento 5 Stelle era dato per vincente con…
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L’onorevole Adriana Poli Bortone, sindaco di Lecce è l’esempio lampante di come in politica i pronostici si possano ribaltare e di come l’effetto sorpresa possa avere presa sull’elettorato. Come è noto nelle elezioni comunali di Lecce il candidato del centrosinistra Carlo Salvemini sostenuto dal centrosinistra e dal Movimento 5 Stelle era dato per vincente con largo margine e invece alla fine si fermò al 49,3% mentre Poli Bortone chiuse la partita con un 50,7%. La riflessione di un personaggio politico di lungo corso come Adriana Poli Bortone offre altri spunti alla coalizione.

Onorevole, il centrodestra pugliese finora ha espresso la candidatura di Mauro D’Attis per la presidenza della Regione Puglia, ma c’è anche il sindaco di Nardò Pippi Mellone che ha messo il suo nome sul tavolo.

Chi dei due secondo lei potrebbe raccogliere maggiori consensi e perché?

«Non sono Pagnoncelli e non posso fare pronostici. Dico soltanto che, tutti quanti i partiti ed i movimenti del centrodestra sapranno trarre la sintesi sulla candidatura più competitiva. Il presupposto per vincere è, in ogni caso, l’unità del centrodestra e la possibilità di ricondurre nell’alveo del centrodestra quanti, per un motivo o per un altro, si sono allontanati».

Il centrodestra pugliese secondo alcuni sondaggi viene dato per perdente, anche se per il centrosinistra non dovesse correre Decaro, secondo lei sarà davvero così o ci sono i margini per ribaltare i pronostici?

«Sempre ci sono i margini per ribaltare i pronostici. Anch’io a Lecce partivo da un “pronostico” del 35 per cento ed alla fine ho vinto, anzi è più corretto dire “abbiamo vinto”».

Onorevole lei è stata eletta nonostante i pronostici non le fossero favorevoli, cosa suggerirebbe quindi al candidato alla presidenza del centrodestra?

«Gli suggerirei di pretendere, per l’appunto, l’unità concreta del centrodestra e dei movimenti civici di area per disegnare, prima, e per portare avanti, poi, un progetto sostanzialmente condiviso».

Su quali temi dovrebbe puntare la campagna elettorale della sua coalizione per convincere gli elettori a votare per il candidato del centrodestra?

«Parlare chiaro ai cittadini. Ricordare loro le enormi criticità di cui soffre la Puglia a causa di 20 anni di sinistra: sanità, agricoltura, ambiente e rifiuti le più evidenti e che maggiormente hanno inciso sulla vita dei cittadini».

Perché secondo lei Fratelli d’Italia non esprime ufficialmente un suo candidato? Solo per questioni legate alle altre candidature nelle regioni in cui si vota?

«FdI, come primo partito della coalizione, potrebbe legittimamente pretendere un suo candidato presidente. Ma FdI sta portando avanti un lavoro di squadra, e quindi, con i suoi alleati, valuta le circostanze, il personale politico, le situazioni locali per scegliere non un candidato di parte ma un candidato di coalizione. E, secondo me, va proprio bene così».

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