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Cronaca Lecce

Racale, uccisa dal figlio con due colpi d’ascia alla nuca e al collo: così è morta Teresa Sommario

Due colpi letali, diretti tra nuca e collo, avrebbero causato la morte immediata di Teresa Sommario, 53 anni, uccisa dal figlio Filippo Manni, 21enne, nel pomeriggio di martedì scorso. È quanto emerge dai primi risultati dell’autopsia eseguita nella mattinata di ieri dal medico legale Alberto Tortorella, che ha confermato come i colpi siano stati così devastanti da provocare la frattura del cranio.

L’omicidio

Il corpo della donna presentava anche numerose ferite al petto e al collo, compatibili con l’arma del delitto: un’accetta rinvenuta nel soggiorno dell’abitazione di famiglia, in via Toscana. L’arma era custodita nella camera da letto del fratello 17enne dell’assassino, condivisa con il gemello. Le ferite riscontrate combaciano con il racconto fornito da Filippo Manni, reo confesso, durante l’interrogatorio di convalida davanti al gip Valeria Federe e alla pm Simona Rizzo, titolare del fascicolo.

Le dichiarazioni

«Dopo aver preso l’accetta sono entrato nello studio, – ha dichiarato con lucidità il giovane – il primo colpo l’ho dato al petto. Lei si è alzata, poi si è accasciata sul divano. L’accetta mi è caduta, l’ho ripresa. Lei ha cominciato a urlare, io ho continuato a colpirla, al collo e al viso». Il numero esatto dei colpi non è stato quantificato, ma è certo che la violenza dell’aggressione sia stata tale da rendere impossibile ogni tentativo di soccorso. Il medico legale ha effettuato anche prelievi per ulteriori esami istologici, che potranno fornire ulteriori elementi utili all’indagine. Nel frattempo, la procura ha disposto la restituzione della salma ai familiari. I funerali di Teresa Sommario si svolgeranno domani mattina, alle ore 9, nella chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire, a Racale.

L’appello

Nei giorni scorsi, un cittadino aveva proposto di organizzare per domani alle 21 una fiaccolata in memoria della vittima, come segno di solidarietà e partecipazione da parte della comunità, così come era accaduto per la morte di Donato Metallo. L’iniziativa, indirizzata al sindaco Antonio Salsetti, avrebbe dovuto rappresentare un momento di raccoglimento collettivo. Ma la famiglia di Teresa ha preferito rinunciare.

Il legale

È stato l’avvocato Tonino Barberio, legale delle famiglie Manni e Sommario, a comunicarlo ufficialmente agli amministratori e agli uffici comunali, con una lettera che invita a evitare manifestazioni pubbliche in un momento segnato da un dolore troppo grande. «Desideriamo innanzitutto esprimervi il nostro ringraziamento per il cordoglio e la vicinanza che avete espresso. Tuttavia, dopo un’attenta valutazione, riteniamo che sia più opportuno rispettare il silenzio e la memoria della nostra amata Teresa, evitando iniziative che potrebbero risultare inopportune o compromettere il clima di rispetto e riflessione che si richiede in questa fase». Una richiesta chiara, che esprime il desiderio di vivere il lutto nella discrezione più assoluta, lontano da clamori e riflettori.

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