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Appalti truccati e corruzione elettorale, chiesto l’arresto per tre sindaci salentini

È fissato per i primi giorni di febbraio l'interrogatorio di tre sindaci salentini, indagati dalla Procura di Lecce nell'ambito di un'inchiesta su presunte irregolarità negli appalti per la manutenzione del verde pubblico. Si tratta del sindaco e del vicesindaco di Maglie, Ernesto Toma e Marco Sticchi, del sindaco e del vicesindaco di Sanarica, Salvatore Sales…
procura di lecce

È fissato per i primi giorni di febbraio l’interrogatorio di tre sindaci salentini, indagati dalla Procura di Lecce nell’ambito di un’inchiesta su presunte irregolarità negli appalti per la manutenzione del verde pubblico.

Si tratta del sindaco e del vicesindaco di Maglie, Ernesto Toma e Marco Sticchi, del sindaco e del vicesindaco di Sanarica, Salvatore Sales e Dario Andrea Strambaci, e del sindaco di Ruffano, Antonio Rocco Cavallo.

I reati ipotizzati a vario titolo sono di associazione a delinquere, corruzione anche elettorale, falso, turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture e truffa.

A loro e ad altri indagati (in tutto una trentina), il gip di Lecce Stefano Sala ha notificato decreti di fissazione dell’interrogatorio preventivo finalizzati all’eventuale emissione di misure cautelari.

La richiesta è stata avanzata dalla pm Maria Vallefuoco nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di finanza di Lecce che riguarda episodi verificatisi tra il 2020 e il 2022.

«Siamo innocenti»

«I miei avvocati chiederanno a breve i documenti in modo da poterne capire di più. Sono sereno, affronterò con determinazione l’interrogatorio, forte della mia innocenza. Non ho nulla da rimproverarmi e non ho mai piegato la mia funzione di sindaco a interessi personali». Lo afferma in una nota il sindaco di Maglie Ernesto Toma.

Il sindaco di Ruffano Antonio Cavallo ribadisce la sua «completa estraneità rispetto alle accuse. Nella mia carriera politica ho sempre operato in maniera trasparente, per il bene della collettività. Mai ho tradito la fiducia della mia comunità, né tanto meno ho utilizzato la mia posizione per tornaconto personale o per favorire terzi. Confido – conclude – che la giustizia, nell’offrirmi la possibilità di chiarire ogni equivoco, mi permetterà di far luce su questo e di dimostrare la mia innocenza. Al contempo, vigilerò affinché il peso di questa indagine non ricada sul bene di Ruffano e della sua comunità. Qualora questo dovesse succedere, sarò pronto a fare un passo indietro rimettendo la mia carica».

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