La Corte d’appello di Catanzaro ha accolto l’istanza di revisione presentata da Giovanni Camassa, l’agricoltore condannato all’ergastolo per l’omicidio di Angela Petrachi, la giovane madre uccisa in Salento nel 2002.
Il nuovo processo a carico di Giovanni Camassa, che si è sempre professato innocente, si celebrerà presso la Corte d’assise d’appello di Catanzaro il prossimo 27 gennaio. La decisione della Corte arriva dopo anni di battaglie legali e dopo che l’uomo, nei giorni scorsi, aveva rivolto un appello ai figli, ribadendo la sua estraneità ai fatti.
Angela Petrachi, 31 anni, scomparve il 26 ottobre del 2002 e il suo corpo martoriato fu ritrovato poco più di una settimana dopo in un boschetto di Borgagne. Le indagini si concentrarono su Camassa, che venne condannato in secondo grado nonostante l’assoluzione in primo.
La prova del Dna
I giudici hanno ritenuto ammissibile l’istanza di Camassa sulla base di nuove evidenze scientifiche. In particolare, un’analisi del Dna effettuata con tecnologie più avanzate ha rivelato la presenza di tracce biologiche di un altro uomo sulle calze della vittima, mentre non sarebbe stata trovata alcuna traccia genetica di Camassa.
Questo nuovo elemento – ritenuto fondamentale dai giudici – apre uno scenario completamente nuovo. L’uomo a cui appartiene il Dna rinvenuto sulle calze di Angela Petrachi, già stato indagato in passato, avrebbe continuato ad avere rapporti con la giovane donna.