Non solo barocco, ecco una proposta di legge per valorizzare “Lecce Romana”

Lecce oltre il barocco. Il capoluogo salentino, oltre ai merletti di pietra che l’hanno resa famosa in tutto il mondo, vanta anche un patrimonio architettonico di epoca romana «che merita di essere riscoperto e valorizzato in tutto il suo splendore».

È questo l’obiettivo della proposta di legge “Lecce Romana” presentata dal consigliere regionale e capogruppo de La Puglia domani, Paolo Pagliaro.

«Per secoli, sia in età repubblicana che imperiale, Lecce [l’antica Lupiae, ndr] è stata crocevia di primaria importanza per gli scambi commerciali dei romani, come testimonia il Porto di Adriano localizzato nell’odierna marina di San Cataldo», evidenzia Pagliaro, sottolineando che «anche dal punto di vista culturale Lecce ha avuto un ruolo cruciale, con ben due anfiteatri e due teatri (unica tra le città romane), le terme e innumerevoli testimonianze architettoniche».

Si tratta di una «storia lunga e gloriosa» che con il suo «immenso patrimonio storico, artistico e archeologico lasciato in eredità» fa di Lecce «uno dei principali esempi di Città Romana».

È proprio da qui che nasce, dunque, la proposta di legge «che punta a trasformare questo giacimento straordinario di bellezza in una opportunità di promozione turistica, con itinerari specifici – prosegue – e sostegno finanziando alle attività di scavo, alla ricerca e alle pubblicazioni scientifiche».

Il testo di legge prevede anche «iniziative esperienziali che coinvolgano il visitatore, con particolare spazio a progetti di archeologia sperimentale legati alla valorizzazione e fruizione del patrimonio archeologico di epoca e matrice romana. Aspetto cruciale – conclude – sarà il coinvolgimento di scuole, associazioni culturali o di promozione sociale del territorio, e la rete tra i musei».

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