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Milly D’Abbraccio e la sua vita nel Salento: «Basta porno, ora mi diverto su OnlyFans» – L’INTERVISTA

Milly D’Abbraccio non è mai stata una da retromarcia. Voce roca, sorriso da pantera e una fame di riflettori che nemmeno dieci talent show insieme. Oggi vive in Salento, sogna “Ballando con le stelle” e comanda su OnlyFans. Nel mezzo, gli esordi in Rai, il rapporto sul set con Rocco Siffredi e un grido d’aiuto…
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Milly D’Abbraccio non è mai stata una da retromarcia. Voce roca, sorriso da pantera e una fame di riflettori che nemmeno dieci talent show insieme. Oggi vive in Salento, sogna “Ballando con le stelle” e comanda su OnlyFans. Nel mezzo, gli esordi in Rai, il rapporto sul set con Rocco Siffredi e un grido d’aiuto per il maschio moderno che definisce «disorientato».

Questa non è un’intervista: è un’ora di sopravvivenza con una donna che non ha mai chiesto il permesso a nessuno, che il gioco l’ha fatto sempre seguendo le sue regole. E chi non lo capisce, peggio per lui.

Milly, che momento è per lei? Come sta?

«Buonissimo. Vivo in Salento, e sono arrivata a un’età in cui tutto ti scivola addosso. Quindi sto alla grande, non ho stress. Niente ansia da prestazione, niente provini, niente uomini da incontrare. Non mi interessa più niente. Faccio una vita dedicata a me: mare, sole, la nipotina, i miei due cani. Sto proprio in pace di Dio, come si suol dire».

Perché ha scelto di vivere in Salento?

«Perché mi è caro. Ho già vissuto qui per cinque anni, nel 2000. Poi sono tornata a Roma, ma mi sono stressata talmente tanto che ho capito che avevo bisogno di un posto rilassante. Qui è un paradiso: natura, bel clima, si mangia bene, i vini sono buoni, ci sono uomini belli, donne belle. Un bel folklore. Meglio di così non si può».

Possiamo dire che oggi la dolce vita abbia traslocato da Roma al Sud?

«Assolutamente. Poi, se uno vuole vivere davvero, qui c’è anche il divertimento, basta andare a Gallipoli. Io però faccio una vita più sana, non voglio che il Salento per me diventi una specie di Ibiza».

E il lavoro? Ha qualche nuovo progetto?

«Nessuno. Dai cinquanta in su, non fai più progetti. Quello che viene lo prendi come un dono. Quando sei giovane ti arrabatti, combatti, sei pronto a uccidere il vicino pur di arrivare. Dopo invece prendi tutto con gioia. Certo, mi piacerebbe fare “Ballando con le stelle” o “Tale e Quale Show” con Carlo Conti. La mia partecipazione a “Belve” è stata un’eccezione. Di solito non vado in tv a fare interviste, ma mi è piaciuto tornare».

Lei ha fatto tante altre cose oltre all’hard, dalla politica alla musica, dalla televisione al teatro. Qual è stato l’aspetto di sé più difficile da far capire al pubblico?

«Sicuramente il lavoro che ho scelto alla fine, quello della pornostar. Mai avrei immaginato di finire lì. Ho iniziato con i concorsi di bellezza. Poi firmai un contratto discografico con Franco Miseria e Silvio Testi, marito della Cuccarini, i produttori di Heather Parisi. Mi chiamavo Milly Mou e feci il mio primo disco».

E poi?

«Volevo fare la soubrette. Ho lavorato in Rai con Gianni Boncompagni, ho fatto “Galassia 2”, poi “Il cappello sulle ventitré”. Dopo il cinema, il teatro. Prima di entrare nel porno ero in scena con “La cena delle beffe” di Sem Benelli, accanto a Lando Buzzanca. Passare da Benelli, lo Shakespeare italiano, a un set hard… mi hanno preso per pazza (ride ndr)».

Le è sempre piaciuto stupire, insomma.

«Tantissimo. Adesso magari lo faccio senza accorgermene, è nella mia personalità. Ma all’epoca lo facevo apposta. Da giovane sei ribelle, vuoi trasgredire, guardi dall’alto in basso le regole degli adulti. Io ero una ribelle contestatrice. Lo facevo anche per dimostrare che ero forte, che non avevo paura».

Le pesa essere ricordata soprattutto per il porno?

«Quella è stata la cosa più forte che ho fatto e anche quella più lunga. È normale che abbia offuscato il resto. Il personaggio di Milly D’Abbraccio pornodiva era talmente imponente che alla gente non interessava più cosa facevo prima».

Quando ha capito che il suo nome sarebbe diventato un’icona?

«Già da ragazzina, quando vinsi Miss Teenager Italia, nel 1978. C’è un video su YouTube dove dico al presentatore che avrei ballato uno “stile Milly D’Abbraccio”, neanche fossi Michael Jackson (ride ndr). Avevo le idee già molto chiare».

Oggi vede in tv personalità forti come la sua?

«Così decise come lo eravamo noi, no. Io, la Parietti, la Marini, eravamo donne forti già nel privato. Donne strutturate. Se sei fragile, il mondo dello spettacolo ti mangia. Ma se hai carattere, ce la fai. Il carattere non si impara».

Si è mai stancata di sentirsi desiderata?

«Assolutamente. A volte mi nascondo, mi camuffo, mi imbruttisco. Mi dicono: “Lei somiglia a un’attrice… Milly D’Abbraccio”. E io rispondo: “Ma chi è questa Milly D’Abbraccio? Non la conosco!”. Cerco di depistare. Non sempre amo essere riconosciuta, soprattutto quando sono con i familiari».

Cosa pensa del femminismo di oggi?

«Io non vedo femminismo, ma solo una guerra contro i maschi. Il femminismo vero è un’altra cosa, è quello degli anni ’70 che si occupava dei diritti delle donne. La nostra è una società che culturalmente è sempre stata patriarcale, sradicare il maschio da questo contesto lo disorienta. Ci vuole equilibrio. Prima c’era troppo maschilismo, ora troppo potere alle donne».

Quindi lei vede l’uomo moderno smarrito?

«Certo. Oggi un uomo ti mette una mano sul culo: denuncia per stalking. Ti dice che sei bella: codice rosso. Ai miei tempi, a 18 anni, camminavo per via del Corso e i romani mi seguivano per chilometri, dicevano: “Ma ti hanno mai detto che sei buona come il pane?”. E a noi piaceva! Ci si divertiva di più, ci corteggiavano, e noi li trattavamo male. Ma loro insistevano fino alla morte. Era un gioco. Una donna deve saper gestire il maschio, non annientarlo».

Se un uomo le fa un fischio per la strada, lo avverte come una molestia?

«Ma che mi frega. Magari è un tentativo di approccio un po’ volgare. Ma se sei una bella donna è naturale ricevere apprezzamenti».

Se oggi le offrissero un ruolo al cinema?

«Mi ha sempre attratto il cinema intellettuale. Mi sarebbe piaciuto lavorare con Marco Bellocchio. Se arrivassero proposte sarei pronta a valutarle».

Oggi va molto di moda OnlyFans. Ci ha mai pensato?

«Ce l’ho già! Da più di un anno e mezzo. Invito tutti i fan a entrare, è molto carino e ci si diverte. Mi sento un po’ la regina di OnlyFans».

Di recente è scoppiata una polemica su Rocco Siffredi e su come tratta le attrici sul set. Lei lo conosce bene. Che ne pensa?

«È sempre il solito discorso: Rocco è quello che è. Fa film violenti, prende le ragazze, le maltratta: è il suo stile. Se tu attrice vai da lui, lo sai. È inutile poi lamentarsi. È come con Mike Tyson: se ci vai a letto, non puoi aspettarti un principe azzurro».

Lei ha mai avuto problemi lavorando con lui?

«No, perché conoscendo il soggetto, l’ho minacciato appena arrivata sul set. Gli dissi: “Ti rompo il culo se esageri”. Gli feci pure il gesto con le mani. Lui rimase scioccato. Gli dissi: “Fai quello che ti dico io, punto”. E così fu. Fu dolce, carino, romantico. Se vedi quel film, non lo riconosci».

Possiamo dire che Milly D’Abbraccio ha messo la museruola a Rocco Siffredi?

«K.O. Totale (ride ndr)».

Se potesse scegliere il titolo definitivo per la sua autobiografia?

«Una ragazza terribile: è quello che sono sempre stata».

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