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Madre promette in sposa figlia 12enne, Garante minori: «Mantenere alta attenzione»

«Chiedo alle istituzioni e alle famiglie di mantenere alta l'attenzione affinché episodi relativi a matrimoni forzati e precoci non accadano più». Lo dice il garante della regione Puglia dei diritti del minore, Ludovico Abbaticchio, in un post pubblicato sulla pagina Facebook dell’Autorità, con riferimento alla storia della ragazzina di 12 anni promessa in sposa al…
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«Chiedo alle istituzioni e alle famiglie di mantenere alta l’attenzione affinché episodi relativi a matrimoni forzati e precoci non accadano più». Lo dice il garante della regione Puglia dei diritti del minore, Ludovico Abbaticchio, in un post pubblicato sulla pagina Facebook dell’Autorità, con riferimento alla storia della ragazzina di 12 anni promessa in sposa al fratello del nuovo partner della madre.

«A far saltare i programmi una denuncia del padre della piccola che ha interessato la Procura minorile di Lecce, che a sua volta ha ottenuto dal tribunale la sospensione della potestà genitoriale della madre e l’allontanamento della bambina che ora è affidata ai nonni paterni. Lo “sposo” ha 22 anni», dice Abbaticchio.
«Tutto questo accade ancora sotto i nostri occhi ciechi e, se non fosse intervenuto il padre, nulla e nessuno avrebbe strappato la bambina dall’orrore. Nessuna denuncia, nessuna interrogazione. Obbligata a restare chiusa in casa e controllata in ogni suo raro spostamento. Per recarsi a fare la spesa girava da tempo con un velo ed era stata ritirata dalla scuola e dalle normali frequentazioni», prosegue.
Il garante ricorda che «nel 2015 la Camera dei deputati ha approvato all’unanimità la mozione contro i matrimoni precoci e/o forzati, una pratica che ha radici lontane e nasce da una combinazione di diversi fattori: norme sociali radicate, povertà, diseguaglianza di genere e mancanza di rispetto dei diritti delle minori».
Per Abbaticchio quello dei matrimoni combinati si configura «a pieno titolo come uno stupro combinato. Nel mondo – scrive – sono più di 700 milioni le giovani donne sposate prima dei 18 anni. Nella sola Nigeria, ad esempio, secondo i dati Unicef, le spose bambine sono 23 milioni. Le Nazioni Unite parlano di 70.000, vittime ogni anno di lesioni ed emorragie interne. Si tratta di bambine di 8-10 anni».
«In Italia da tempo, attraverso progetti sul campo e attività di informazione si lavora per fare in modo che le ragazze e le donne vedano riconosciuti i propri diritti e possano partecipare in prima persona alla vita dei paesi da cui provengono così come a quella dei paesi in cui risiedono. L’attenzione deve essere alta», conclude.

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