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Lequile, bandiera della pace e “Bella ciao” a fine concerto. Band aggredita dal sindaco: «Avete fatto schifo»

La cover band “Popolo Nomade” denuncia di essere stata aggredita verbalmente dal sindaco Vincenzo Carlà dopo il concerto del 23 giugno e di non aver mai ricevuto le sue scuse. «Ha attaccato noi e un gruppo di fan attribuendoci la grande colpa di aver esposto bandiere della pace e intonato 30 secondi di “Bella Ciao”, esattamente come nell’arrangiamento live dei Nomadi nel brano “Il paese delle favole”. Questa la nostra grande colpa, per cui il primo cittadino si è sentito in dovere di attaccarci», spiega la cover band.

Se il sindaco, interpellato dall’Edicola ha preferito non rispondere, Antonello Serio, vicepresidente del comitato festa organizzatore dell’evento dice: «Mi scuso pubblicamente con voi. Ogni paese ha i governanti che si merita. Lequile ha questi. Di cui faccio ammenda». Giuseppe Mancarella, segretario provinciale dei Cobas, chiede le dimissioni del sindaco.

Le frasi

«Che il sindaco di un comune italiano si senta offeso dai valori partigiani o dalla bandiera della pace è un fatto molto grave, perché vuol dire che non si riconosce nei valori della Costituzione. “Avete fatto schifo sopra e sotto il palco”, “avete rovinato la festa con Bella Ciao”, solo per citare alcune sue frasi. Aver “fatto schifo” per avere ricordato i nomi delle vittime di mafia da Placido Rizzotto a Paolo Borsellino? Aver “fatto schifo” per avere fatto divertire dei bambini con una canzone tutta dedicata a loro? Aver “fatto schifo” per avere fatto passare dieci minuti di spensieratezza ad una ragazza affetta da sindrome di Down e alla sua famiglia?», chiede il “Popolo Nomade” in aperta polemica col primo cittadino.

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