Si è tenuta ieri la consueta conferenza stampa di fine mercato alla quale hanno partecipato il presidente Sticchi Damiani, il direttore tecnico Corvino e il direttore sportivo Trinchera. A prendere la parola per primo è stato il presidente che prima ha promesso trasparenza: «Il modo in cui abbiamo gestito ci consente di essere trasparenti e rispondere a qualunque domanda. Ho chiesto ad Antonio Tamborino, presidente del Collegio Sindacale, di essere presente affinché ci sia anche l’ente terzo che analizza gli aspetti economici».
Operazione da record
Poi è entrato subito nel tema: «Parto dall’aspetto numerico: nell’ultima sessione di calciomercato siamo stati impegnati in un’operazione straordinaria per la gestione del Lecce, e cioè la cessione di Dorgu. È la cessione più importante della storia del Lecce e viene in un momento storico in cui il club è in salute: sgomberiamo il campo dall’idea che questa operazione sia stata fatta per risanare da criticità del passato. I debiti del periodo Covid si stavano colmando da soli». Poi ha continuato: «Più di una volta avevamo detto che non eravamo disponibili a cedere Dorgu nel mercato di gennaio, tuttavia è successa una cosa diversa. L’interesse del Machester United, manifestato in via ufficiale sin da subito, ha avuto da parte nostra una risposta in tal senso. Paradossalmente, il Manchester, invece di placarsi, ha rilanciato soprattutto col giocatore e poi con noi. Abbiamo chiesto loro ripetutamente di rimandare questa operazione a luglio, per noi, per il ragazzo e per la stagione. Il Manchester, però, a noi e al ragazzo ha detto che l’affare o si sarebbe fatto ora o mai più. Aggiungendo che l’offerta era molto alta, sono saltati i piani. Impuntarsi non era più coerenza, ma stupidità. Il rischio era quello di fare un danno a un club che da questa cessione ha un vantaggio enorme».
Le risorse
Sulla gestione delle risorse, Sticchi Damiani prosegue: «Innanzitutto va detto che è sbagliato dire che queste risorse servono a risanare il bilancio. Il famoso -27 degli anni di Serie B, dopo l’esplosione Covid, vengono risanati con il progetto di questi tre anni di Serie A, a prescindere dall’operazione Dorgu. L’altro punto, debiti, va analizzato con la differenza tra debiti veri e propri e passività della svalutazione dei giocatori. È vero quando dico che la parte debitoria è risanata. Oggi non posso chiedere ai miei direttori – spiega – di cambiare rotta, le linee sono sempre quelle. Il nostro obiettivo è stato ed è costruire un’azienda sostenibile, autosufficiente. Al netto delle spese, noi prima di Dorgu abbiamo incassato 40 milioni, a fronte di una spesa di 42. Però questi 42 sono un investimento, perché sono sicuro che nel futuro varranno 200. Capisco la delusione del tifoso di fronte alla cessione, ma nessuno si è messo in tasca soldi. Per spiegare meglio il tutto, abbiamo fatto un accordo con l’Ordine dei Commercialisti, dove un commercialista è a disposizione del tifoso per spiegargli qualunque operazione. L’idea di vedere un club che gode di reputazione europea, e tutte le novità che stiamo introducendo, rappresentano una stagione memorabile per la storia del Lecce e dovremmo godercela. Ci mancano 15-17 punti per centrare qualcosa di storico, e dobbiamo andare a prendercela tutti insieme. A Parma – conclude il presidente Sticchi Damiani – la squadra ha giocato benissimo e il pubblico ha inciso, 3000 persone che ti spingono sono fondamentali. Ritengo la gestione sana, trasparente e pulita».
