Nonostante abbia ottenuto i domiciliari circa dieci giorni fa, Lichko Samuilov, 25enne bulgaro coinvolto in un’inchiesta sullo sfruttamento della prostituzione, resta in carcere a causa della mancanza di braccialetti elettronici.
La Corte d’Assise di Lecce aveva disposto la misura meno afflittiva, ma l’esecuzione dell’ordinanza è sospesa perché Fastweb, fornitore del servizio, ha esaurito le attivazioni previste per il mese. Gli avvocati difensori, Luca Puce, Federica Cafaro e Davide Micaletto, parlano di un «paradosso inaccettabile» e di «vulnus allo Stato di diritto».
«Una giustizia efficiente non può essere ostaggio di problemi burocratici», ha dichiarato l’avvocato Cafaro. Samuilov è detenuto da marzo 2024 e rischia di restare in carcere ancora a lungo per mere ragioni amministrative. Gli avvocati chiedono una riorganizzazione urgente del sistema.