Pazienti oncologici «senza terapie» nella Radioterapia oncologica dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce a causa della «sempre più frequente» rottura dei due acceleratori lineari. A denunciarlo è il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia domani, a margine di un sopralluogo.
Arrivati in ospedale «dopo aver percorso chilometri sotto il sole rovente» i pazienti oncologici si troverebbero di fronte all’«amara sorpresa delle cure interrotte per il guasto dei macchinari», prosegue Pagliaro, evidenziando che «l’interruzione dei trattamenti è inaccettabile per pazienti tanto fragili e bisognosi di particolari cautele. I pazienti oncologici combattono con la morte, e devono avere priorità assoluta. Non c’è burocrazia e non ci sono piani sanitari che tengano, di fronte al loro diritto alle cure».
Il consigliere regionale ha deciso di effettuare il sopralluogo a seguito delle «segnalazioni dei pazienti e dei loro parenti, arrabbiati e sfiduciati» e ha riscontrato «la stessa situazione della mia ispezione del dicembre 2023: stop dei due acceleratori, e nessuna notizia certa sui tempi necessari per rimetterli in funzione. Ma non è tutto – nota Pagliaro -: ho constatato che non ci sono lavori in corso per adeguare gli spazi ai due nuovi macchinari che dovrebbero essere installati e operativi entro fine anno».
Pagliaro ricorda che «nell’audizione del 9 ottobre 2024 in Commissione Sanità ci fu assicurato che entro dicembre scorso sarebbe stata completata la gara per i due nuovi acceleratori, in sostituzione dei due apparecchi obsoleti in funzione ormai da 24 e 9 anni, spesso fermi per avaria o manutenzione straordinaria». In quella circostanza, riferisce il consigliere regionale, «la dottoressa Angela Sardaro, dirigente del servizio di Radioterapia Oncologica del Fazzi, spiegò che la fase preliminare del bando per l’acquisto dei due acceleratori di nuova generazione, con le stesse caratteristiche tecniche in modo da essere interscambiabili, si era conclusa il 29 settembre 2024, ed entro il 9 dicembre scorso si sarebbero dovuti completare gli adempimenti amministrativi per non perdere i finanziamenti ottenuti nell’ambito del Pnrr. La gara, spiegò, non riguarda solo i due apparecchi ma anche le opere murarie e strutturali necessarie per riorganizzare gli spazi e renderli più funzionali, anche a garanzia della privacy. I lavori, secondo cronoprogramma, si dovrebbero concludere a dicembre 2025 non sono ancora iniziati, e questo ci mette in allarme».
Pagliaro, dunque, chiede «se l’iter verrà rispettato o se ci siano stati intoppi, per dare risposte ai tanti pazienti angosciati costretti a combattere contro la malattia senza poter contare su cure certe ed efficienti, in una provincia drammaticamente segnata dall’aumento delle patologie tumorali».