A 48 ore dall’inaugurazione, nel quartiere Santa Rosa di Lecce, è stata «vandalizzata» la panchina dedicata a Norma Cossetto, la studentessa di 23 anni uccisa nell’ottobre del 1943, il cui corpo è stato gettato in una foiba.
La panchina era stata inaugurata domenica scorsa, a poco tempo dal Giorno del Ricordo in memoria proprio delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.
A denunciare l’accaduto è il deputato e coordinatore di Fratelli d’Italia Lecce, Saverio Congedo.
Sulla panchina è stata realizzata, con una bomboletta spray, la bandiera della Palestina. «Mi rammarica molto essere stato un buon profeta nell’immaginarlo ma, assodato che sia un gesto politico e non lo scherzo di un bulletto, questo è il modus operandi di certa sinistra estrema», afferma Congedo: «Prima negare, poi revisionare, poi instillare nella mente di qualcuno che serve cancellare, perché la morte di Norma e di tutti gli infoibati fa ancora paura».
Per il deputato di Fratelli d’Italia, «il più grande orrore italiano dal dopoguerra non si cancella con una bomboletta: la tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata vivrà finché ne daremo testimonianza e le nostre coscienze certamente non possono essere vandalizzate».
Congedo chiede «a tutte le forze politiche un atto di coraggio: condanniamo unanimemente questo atto vigliacco e vergognoso, uno schiaffo agli esuli del confine orientale e alla memoria delle vittime».
Pagliaro: «Vile barbarie e odio politico»
«L’imbrattamento della panchina dedicata a Norma Cossetto, a Lecce, è un atto di vile barbarie e odio politico da stigmatizzare con forza, perché è sintomo di un clima d’intolleranza inaccettabile». Così il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia domani.
«La panchina, installata due giorni fa – sottolinea -, è un omaggio alla memoria di una giovane donna italiana, violentata e gettata viva in una foiba dai partigiani comunisti di Tito. Una pagina che merita di essere denunciata e ricordata come manifesto della violenza dei regimi di sinistra, ma che evidentemente si preferisce lasciare inghiottita nelle foibe per sempre».
Pagliaro chiede «non solo che la panchina sia ripristinata ma che si moltiplichino manifestazioni e testimonianze tangibili in memoria di Norma Cossetto e di tutte le vittime delle foibe».