Lecce, il presidente della Camera di commercio Vadrucci punta il dito sulle infrastrutture: «Danno al Salento»

Sangue sulle strade e arretratezza della rete stradale che determina meno attrattività dei territori, oltre a una circolazione più faticosa delle merci. Il presidente della Camera di commercio di Lecce, Mario Vadrucci, mette il dito in una piaga purulenta, ossia la rete stradale salentina: inadeguata per raggiungere agevolmente anche i centri più piccoli e per la veicolazione delle merci, con in più l’anacronistica autostrada che si ferma a Bari.

«Stiamo aspettando con trepidazione e qualche preoccupazione che gli arrivi dei vacanzieri nel Salento seguano l’esplosione della stagione estiva, – premette Vadrucci – anticipataria nel clima tanto da sorprendere anche i più ottimisti. E mentre si cercano disperatamente camerieri, personale d’albergo, animatori e cuochi, come succedeva nella riviera romagnola negli anni 60/70, di pari passo, nelle cronache dei media più attenti, è ricomparsa la vetustà e la pericolosità dei collegamenti viari per un reticolo di strade che collegano mare ed entroterra salentino, ma la cui manutenzione sconta l’arretratezza delle nostre contrade e la cronica mancanza di attenzione e di fondi da dedicare a questo fondamentale compito, da parte delle Istituzioni, locali e nazionali».

Il ragionamento di Vadrucci si dipana sul doppio danno che una rete stradale antiquata e inadeguata produce. Parte da un recente tragico incidente stradale dove un motociclista ha perso la vita per scansare un ciclista che incautamente aveva deciso di attraversare una strada ad alta percorrenza, ma priva di guardrail.

E Vadrucci spiega: «La 275 senza guardrail che avrebbe potuto frenare sul nascere l’attraversamento, ci porta a riflettere sulla responsabilità che deriva a tutti i rappresentanti delle Istituzioni salentine, per il mancato compimento di un progetto che è sepolto sotto la polvere delle stanze dell’Anas e dei ministeri da troppi decenni. Senza dimenticare le altre vittime, sulle strade di grande e piccola percorrenza, che sovente sono dovute alla pericolosità di queste arterie, oltre che a responsabilità individuali».

E poi ricorda che: «Sono state numerose, negli anni, le iniziative di mobilitazione istituzionale e associativa affinché venissero eliminati gli ostacoli, nazionali ma anche locali, che hanno impedito che questi importanti assi viari della nostra terra venissero ammodernati e messi in sicurezza. Qualche passo avanti, a livello di iter burocratico, è stato compiuto, ma non basta. Occorre continuare a perseguire con forza e determinazione l’obiettivo concreto, con l’impegno di ciascuna componente. Fino a quando permarrà questa situazione potremo fare le migliori e più articolate campagne promozionali in Italia e all’estero, ma otterremo solo che il favore che attualmente incontra il termine “Salento”, venga sminuito dalle difficoltà e dalle pericolosità che i visitatori incontrano quando viene loro la voglia di spostarsi da una località all’altra della nostra provincia».

Certo servono i fondi, per ammodernare la rete stradale e con il Pnrr non mancano, ma Vadrucci qualche timore lo nutre. «Si è parlato tanto di fondi per il Sud in questi giorni, anche per i trasporti e le strade. Non vorremmo che, come è successo tante volte in questi anni, tutto rimanga sulla carta dei programmi – afferma il presidente della Camera di commercio – e dei giornali. Non potremo mai fare il salto di qualità, come comunità che ambisce ad uno sviluppo ordinato, ma solido e continuo, basato sulle sue peculiarità e sui suoi sforzi, se le stesse risorse che sono state messe a disposizione in altre parti d’Italia, non vengano sperimentate anche sul nostro territorio. E questo non vale solo per il turismo, che sembra sia diventata la panacea di tutti i mali. C’è bisogno di infrastrutture, materiali e immateriali, per le nostre imprese, quelle tradizionali e quelle più moderne. Altrimenti i nostri prodotti, sia quelli di un’agricoltura finalmente più attrezzata che quelli di industrie portate avanti con metodi e processi nuovi, non riusciranno a guadagnare i mercati globali sui quali bisogna competere per assicurare continuità ed espansione al tessuto produttivo di questa provincia.

La Camera di Commercio finalizza i suoi sforzi anche in questa direzione, affiancando le imprese con la sua organizzazione ed operando in sinergia con le Istituzioni ed il mondo associativo e professionale, per agevolare il raggiungimento di obiettivi concreti in questo settore, che costituisce una pre-condizione da soddisfare per poter guardare avanti con prospettive di sviluppo che abbiano la possibilità di concretizzarsi. Ora più che mai le parole stanno a zero. Sono i fatti quelli che contano e tutta la comunità salentina vuole vedere i fatti e non piangere soltanto i suoi morti sulla strada».

E poi conclude: «Non dimentichiamo che i nostri piccoli centri, con i loro angoli ancora intatti e le testimonianze importanti della loro storia antica, non sono ancora collegati da un sistema di trasporti pubblici che, nonostante gli sforzi, ha molte carenze e scoraggia i forestieri. In questo modo il Salento perde una delle sue attrattive meno conosciute, ma in grado di aumentare l’appeal turistico che si basa sul passaparola e sulla emozione che pervade improvvisamente il visitatore dopo una curva, se si riesce ad arrivare a cogliere questa sorpresa».

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