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Lecce, il Pd salentino prepara l’agenda: «Un accordo sulle priorità»

Una lista di priorità da sottoporre a Emiliano per scongiurare l’ipotesi dell’appoggio esterno. Dopo la riunione di lunedì scorso, in Consiglio regionale, a Bari, il Partito democratico torna a riunirsi e confrontarsi con tesserati e militanti dopo i concitati giorni che hanno interessato proprio l’insurrezione dei democratici sulla nomina di Rocco Palese a nuovo assessore alla sanità pugliese. Venerdì sera, infatti, nei locali della Federazione provinciale di via Tasso, a Lecce, si è tenuta la conferenza dei segretari, riunione estesa a tutto il gruppo dirigente del partito utile a produrre una sintesi e costruire una risposta agli ultimi sviluppi delle problematiche regionali che hanno coinvolto – e sconvolto – il centrosinistra salentino.

Il pressing dei circoli cittadini, ancora increduli sul percorso intrapreso dal partito in questi ultimi anni, si è manifestato con diversi interventi che si sono susseguiti nel corso della serata con l’assemblea, quasi frammentata, divisa in due: da un lato il fronte di tesserati che chiedevano con insistenza di ritirare la fiducia al presidente Michele Emiliano mentre, dall’altro, quello composto da coloro i quali cercavano il dialogo e un punto comune dal quale ripartire per rilanciare il partito.
Il più critico, ovviamente, è stato l’intervento di Sergio Blasi, ex consigliere regionale rimasto fuori con la tornata elettorale del settembre 2020.
Alla fine, una quadra è stata trovata, in attesa del confronto del prossimo martedì.
«Ho preso parte a questa riunione – ha sostenuto il consigliere regionale Donato Metallo – per ascoltare la base prima di andare, per quello che mi compete, alla riunione del gruppo consiliare. Nel mio intervento ho fatto riferimento a quattro punti: la sottorappresentazione del Partito democratico, la condivisione delle scelte, il rapporto con le civiche e l’agenda politica. Alle persone però – ha continuato il consigliere Metallo – non interessano le dinamiche interne di un partito, interessa l’agenda politica, quella che determina la vita stessa delle persone. Qui, secondo me, il Pd dovrebbe indicare delle priorità da sottoporre all’attenzione del presidente Emiliano e da realizzare in un preciso lasso di tempo».
Quindi, ascoltati tutte e tutti, il segretario provinciale, Ippazio Antonio Morciano, ha preso l’impegno di elaborare un documento programmatico che tenga dentro i punti relativi ai temi già citati. Intanto, martedì prossimo si terrà il secondo incontro a Bari del gruppo consiliare e sul tavolo vi è la proposta – della frangia più estremista del partito pugliese – di ritirare i componenti Pd dalla Giunta per formalizzare il sostegno esterno. Al ritiro degli assessori democratici dall’esecutivo è più facile, però, che il gruppo consiliare del Partito democratico chieda di contare di più per rimetterlo in primo piano sulla linea politica in regione.
«Continuano ininterrottamente a calpestare la storia del partito» hanno commentato nelle scorse ore alcuni dem salentini, infastiditi forse dall’esito della riunione di via Tasso. «Bisogna interrompere questo modo di fare politica e bisogna valutare seriamente il ritiro della delegazione in Giunta, votando di volta in volta i provvedimenti d’approvare. Ora basta, vogliamo chiarezza».

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