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Cronaca Lecce

Lecce, falsi contratti di lavoro domestico per ottenere la Naspi: scoperta frode da 200mila euro

Un’intera famiglia è coinvolta nel complesso sistema di frode per l’ottenimento della Naspi, sostitutiva dell’ordinaria indennità di disoccupazione, scoperto dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Lecce insieme al personale dell’Inps.

Stando a quanto emerso nel corso degli accertamenti – avviati a seguito di normali controlli relativi alle domande Naspi presentate – un uomo residente nella provincia di Lecce avrebbe instaurato, dal novembre del 2020, continui rapporti di lavoro domestico di brevissima durata, in genere inferiori a 10 giorni e con un impegno massimo di 10 ore settimanali.

Dalle indagini è emerso che anche i suoi familiari avrebbero attivato numerosi rapporti di lavoro domestico con modalità analoghe per un totale complessivo di oltre 80 contratti simulati. Tutti i rapporti risultavano registrati regolarmente presso l’Inps e nei Centri per l’impiego tramite la procedura telematica Unilav ma erano privi di effettiva esecuzione lavorativa. Il luogo di lavoro dichiarato, infatti, per la quasi totalità dei rapporti fittizi era a Lecce, a un indirizzo corrispondente alla sede di una associazione e di un patronato operanti a livello provinciale, risultati coinvolti nell’indagine.

I carabinieri hanno così scoperto che, in cambio di somme comprese tra i 150 e i 200 euro, diverse persone si sarebbero rivolte al patronato per attivare fittiziamente un contratto di lavoro domestico utile a soddisfare i requisiti formali per la richiesta della Naspi.

Il contributo previdenziale versato era minimo, grazie al regime agevolato previsto per il settore domestico (circa 13,52 euro per singolo rapporto).

L’importo totale percepito dalle persone coinvolte come pseudo lavoratori ammonta a circa 200mila euro. Grazie alle indagini sono stati, inoltre, bloccati ulteriori esborsi da parte dell’istituto per un importo di 150mila euro, contribuendo così a tutelare le risorse pubbliche.

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