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Lecce, bocciata l’ordinanza anti-movida: «Disparità illogica. Riguardava solo due strade»

Il Tar ha sospeso l’ordinanza emessa dalla sindaca Adriana Poli Bortone che prevedeva la chiusura dei locali, nelle vie Ascanio Grandi e Maremonti, alle 23 tutti i giorni e alle 24 di venerdì e sabato. Secondo la terza sezione del tribunale amministrativo regionale, presieduta da Enrico D’Arpe (estensore Mariachiara Basurto), il provvedimento della prima cittadina…
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Il Tar ha sospeso l’ordinanza emessa dalla sindaca Adriana Poli Bortone che prevedeva la chiusura dei locali, nelle vie Ascanio Grandi e Maremonti, alle 23 tutti i giorni e alle 24 di venerdì e sabato. Secondo la terza sezione del tribunale amministrativo regionale, presieduta da Enrico D’Arpe (estensore Mariachiara Basurto), il provvedimento della prima cittadina crea «evidente sproporzione e illogica disparità di trattamento rispetto agli altri esercizi pubblici del centro storico».

La sindaca non impugnerà l’ordinanza ma annuncia che tutelerà i residenti. Esultano i titolari dei locali. «Ne prendiamo atto. Tuteleremo i cittadini per garantire loro tranquillità con tutti i mezzi a nostra disposizione», commenta la sindaca.

Le motivazioni

Esulta Mariangela Faiulo, titolare del lounge bar “MiVida che si trova in via Maremonti. «Giustizia è fatta. Il provvedimento non riguardava tutti i locali ma solo quelli di due vie. Abbiamo subìto gravi danni economici ma il problema non è stato risolto perché è stato solo spostato in piazzetta Santa Chiara. Servono più controlli da parte delle forze dell’ordine. Noi facciamo il nostro lavoro».

L’avvocato Daniele Montinaro, che ha difeso il lounge bar “MiVida”, aggiunge: «eravamo convinti della fondatezza del nostro ricorso, sia riguardo allo strumento utilizzato dall’amministrazione e sia per l’assoluta irragionevolezza dell’ordinanza che evidenziava un’evidente sproporzione ed illogica disparità di trattamento tra pubblici esercizi.

Il legale aggiunge che i titolari dei locali sono «i primi interessati a che gli eccessi e le problematiche della movida siano in qualche modo risolte ma ciò può avvenire solo con un’intensificazione della vigilanza delle forze dell’ordine e, soprattutto, mettendo in campo una concertazione con gli esercenti interessati al fine di addivenire ad un compromesso che tuteli tutti gli interessi in gioco e non certo con azioni repressive e sanzionatorie nei confronti dei locali». Carmine Notaro, vicepresidente di Confcommercio, sottolinea l’importanza del dialogo tra esercenti del centro e amministrazione comunale per trovare una «soluzione condivisa».

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