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Lecce, abusi edilizi in un’azienda agricola con maneggio e parco giochi: denunciato un 66enne

Una serie di abusi edilizi sono stati scoperti dai carabinieri forestali di Lecce in un'azienda agricola che si trova in località San Cataldo-Ciccorusso, alle porte del capoluogo salentino. Il responsabile, un 66enne rappresentante legale di un'associazione sportiva dilettantistica conduttrice dell'azienda, è stato denunciato. Durante il controllo, eseguito in collaborazione con i tecnici del Comune e…
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Una serie di abusi edilizi sono stati scoperti dai carabinieri forestali di Lecce in un’azienda agricola che si trova in località San Cataldo-Ciccorusso, alle porte del capoluogo salentino. Il responsabile, un 66enne rappresentante legale di un’associazione sportiva dilettantistica conduttrice dell’azienda, è stato denunciato.

Durante il controllo, eseguito in collaborazione con i tecnici del Comune e con il personale dell’Asl Lecce, hanno riscontrato che l’azienda non avrebbe rispettato la prescrizione della riduzione del numero dei box per cavalli all’interno del maneggio e avrebbe costruito tre piscine, pavimentate in pietra leccese, oltre a un chiosco prefabbricato adibito a bar.

Le strutture, come emerso, erano state realizzate a corredo di un’area adibita a pic-nic e parco giochi per bambini. I reflui dei servizi igienici, inoltre, venivano convogliati in una fossa scavata nella roccia e ricoperta da un solaio, senza alcuna autorizzazione.

Per il deposito delle deiezioni dei 34 cavalli, poi, l’azienda aveva realizzato una concimaia in cemento armato di 14 per 4,70 metri, anche questa senza autorizzazione. Stessa cosa per 11 capannine con tettoia per il ricovero di carrozze.

Tutte le opere, realizzate in difformità rispetto ai permessi a costruire che aveva l’azienda agricola e non autorizzate, sono state posto sotto sequestro.

La struttura, come emerso, ricade anche tra immobili e aree di notevole interesse pubblico e in parte rientra in una fascia di rispetto di superfici boscate, su cui vige un vincolo paesaggistico.

Il 66enne denunciato è accusato di violazioni al Testo unico dell’edilizia e dell’urbanistica e al Codice dei beni culturali e del paesaggio oltre che dello scarico non autorizzato dei reflui provenienti dai servizi igienici.

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