Un confronto acceso, fatto di domande incalzanti, risposte evasive, sospensioni e, infine, silenzio. Altri dettagli emergono sull’interrogatorio di garanzia, durato poco meno di 50 minuti, dell’ex assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci, indagato per corruzione e associazione per delinquere nell’ambito di una maxi-inchiesta della guardia di finanza di Lecce che ha portato alla luce un presunto sistema fondato su favori, segnalazioni e relazioni opache tra politica e imprenditoria.
I dettagli
Al centro delle domande dei magistrati: un intreccio di contatti informali, segnalazioni per assunzioni nei supermercati della catena di Congedo, cene elettorali organizzate da Barone, e incontri, ufficiali e non, in cui l’ex assessore avrebbe interloquito con imprenditori e dirigenti regionali e comunali, anche su progetti urbanistici rilevanti. Uno degli affari finiti sotto la lente riguarda la riqualificazione dell’ex distilleria di Gallipoli. Nell’ottobre 2024, Barone chiese formalmente un incontro alla Regione per discutere del progetto. L’incontro avvenne con la presenza dello stesso Delli Noci, di dirigenti tecnici e del sindaco di Gallipoli Stefano Minerva. Ma per l’ex assessore si trattava di “normale attività istituzionale”. «Ricevo tantissime richieste di incontro e cerco di dare risposte a tutti, nessuno escluso». Sulle “segnalazioni” per assunzioni, l’ex assessore ha ammesso di aver fornito nomi, ma senza pretendere nulla in cambio: «È una prassi, lo faccio con tutti». Tuttavia, di fronte alle intercettazioni, che evidenziano contatti continui con Barone e Congedo, definiti “amici” e talvolta soci, i magistrati chiedono: «Non si è mai chiesto perché fossero sempre insieme?». La risposta è vaga. L’interrogatorio entra nel vivo e si fa sempre più serrato.
La sospensione
Quando le domande toccano i punti più delicati, ipotesi di pressioni su dirigenti pubblici, accordi sottobanco, scambi di favori, la difesa chiede una pausa per «valutare la piega che sta prendendo l’interrogatorio». Nonostante il gip ritenga fuori dal codice la consultazione durante l’interrogatorio, concede 6 minuti di sospensione. Alle 10.52, si riprende. Ma Delli Noci si avvale della facoltà di non rispondere. Una scelta pesante, arrivata nel momento cruciale. A inizio udienza, la difesa aveva depositato anche alcune memorie difensive, tra cui una dichiarazione dell’ex sindaco Carlo Salvemini a favore dell’ex assessore. Ma per inquirenti e giudice si tratta di elementi “neutri”, che non modificano il quadro indiziario. Proprio le dimissioni da ogni carica istituzionale hanno spinto la procura a revocare la richiesta di domiciliari. Una posizione condivisa dal giudice Zizzari.