Un incontro speciale, quello avvenuto sabato scorso al teatro Italia di Gallipoli, in occasione della proiezione del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa” a cui hanno partecipato tre componenti del team del movimento antibullismo Mabasta (Luigi Carratta, Diego Cellamare e Francesco Pio Manca) e il protagonista del film Samuele Carrino, il giovane attore che interpreta il personaggio di Andrea Spezzacatena, il ragazzo 15enne che si è tolto la vita a causa di azioni di bullismo e cyberbullismo da parte di alcuni compagni di scuola.
Prima dell’intervento di Carrino, sono stati gli stessi ragazzi di Mabasta, a presentare al pubblico in sala la mission del loro movimento giovanile contro ogni forma di bullismo, cyberbullismo e bodyshaming.
I ragazzi del movimento Mabasta da 8 anni si recano nelle classi in tutta Italia a rendere gli studenti stessi, attraverso l’applicazione del Modello Mabasta, protagonisti attivi nella prevenzione e contrasto ad ogni forma di bullismo, cyberbullismo e bodyshaming. Samuele Carrino ha risposto alle domande del pubblico e ha ritirato la targa a suo nome.
«Ricordiamo che Andrea Spezzacatena – sottolinea il movimento Mabasta – era un ragazzo come tanti, frequentava il secondo anno del liceo scientifico e aveva compiuto 15 anni sei giorni prima di morire. Un caso di cyberbullismo finito in tragedia. Su Facebook i bulli avevano creato una pagina che lo chiamava “il ragazzo dai pantaloni rosa”, perché Andrea indossava dei pantaloni che erano stati schiariti per sbaglio dalla madre (nel film è Claudia Pandolfi)». Eppure, aggiungono, «a lui piacevano lo stesso, gli piaceva essere eccentrico, mettersi lo smalto alle unghie». “Il ragazzo dai pantaloni rosa” «è una storia tremendamente simile – conclude il movimento antibullismo – alle tante che continuiamo a sentire ancora oggi. Il bullismo o il cyberbullismo è un problema che riguarda tutti, non smette di riguardarci anche quando si finisce di andare a scuola».