Arriva al capolinea la vicenda del presunto olio contraffatto servito nelle mense scolastiche e nei servizi di refezione per anziani. È stata fissata per il 13 marzo 2026 l’udienza preliminare davanti al tribunale di Lecce per il procedimento che vede coinvolta la società «La Fenice Srl», con sede a Galatone, insieme a tre imputati accusati di aver fornito olio spacciato per extravergine ma che per la finanza, che ha condotto le indagini, si sarebbe trattato di miscele di qualità scadente o di provenienza ignota.
A rischio processo ci sono il produttore calabrese indicato come fornitore del prodotto, l’amministratrice della società, il dipendente con ruolo operativo oltre alla stessa La Fenice, chiamata in causa anche per responsabilità amministrativa.
L’inchiesta
Secondo la procura, gli imputati avrebbero realizzato una frode sistematica nelle forniture pubbliche, ignorando le linee guida nutrizionali che impongono l’uso esclusivo di olio extravergine certificato nelle mense scolastiche. Le indagini della guardia di finanza hanno portato al sequestro di oltre 2.800 litri di olio ritenuto irregolare e a una vasta documentazione contabile. Parti offese sono più di 30 Comuni salentini, l’associazione Codici Ambiente e decine di genitori.
Gli imputati potranno richiedere riti alternativi o rinunciare all’udienza preliminare. Il processo mira a chiarire ruoli, responsabilità e l’estensione di una presunta frode alimentare che ha generato preoccupazione tra le famiglie dei bambini delle scuole coinvolte nell’inchiesta. A Taurisano si sono svolti anche dei sit-in contro l’amministrazione che aveva scelto di non rescindere il contratto con l’azienda.









