Era un piccolo panificio la base organizzativa del gruppo di criminale sgominato a Lecce dagli agenti della polizia di Stato. Nove persone sono state arrestate all’alba con l’accusa di traffico di sostanze stupefacenti e detenzione di armi: otto sono finite in carcere mentre un’altra è stata posta ai domiciliari.
Le indagini sono partite a seguito dell’arresto di un piccolo spacciatore. Nel corso delle attività investigative sono state sequestrate diverse armi, anche da guerra, esplosivi e ingenti quantità di droga, soprattutto eroina.
È così emerso che dietro il piccolo pusher agiva un’organizzazione ben strutturata e radicata nel capoluogo salentino che prendeva le decisioni più importanti all’interno di un panificio.
Gli investigatori hanno scoperto una strutturazione capillare, in cui vi era una precisa ripartizione di compiti tra i sodali.
Telefoni criptati e depositi “sicuri”
Oltre 60 i poliziotti impegnati nell’operazione di stamattina arrivata a seguito di indagini che hanno permesso di ricostruire le attività dell’associazione guidata da un 56enne, in qualità di promotore, e da un 51enne, organizzatore.
Stando a quanto emerso dalle indagini, all’interno del gruppo criminale c’era una precisa ripartizione di compiti, venivano utilizzati telefonini criptati e depositi “sicuri”.
Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati oltre 60 chili di droga.
L’arresto nel 2021 e le armi da guerra
Già nel maggio del 2021, nel corso di una perquisizione domiciliare, era stato individuato un deposito di armi e droga a disposizione del gruppo criminale. Nell’occasione erano stati sequestrati oltre 54 chili di eroina, armi (tra cui anche un kalashnikov Ak47), tritolo, una bomba a mano, ordigni rudimentali, inneschi, detonatori, pistole e passamontagna.
Attraverso intercettazioni e appostamenti, poi, gli inquirenti sono riusciti a individuare i componenti dell’associazione criminale. Alcuni degli indagati sono già stati condannati per aver fatto parte della Sacra corona unita.